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giovedì 27 Febbraio, 2025

Rissa in piazza Santa Maria Maggiore, il sindaco: «Solidarietà all’Apicoltura, la città è parte lesa»

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Ianeselli ringrazia la polizia locale che, insieme alla polizia di Stato, ha subito rintracciato e portato al comando i giovani coinvolti

«Tutta la solidarietà mia personale e dell’Amministrazione comunale alla signora Samantha dell’Apicoltura Bolognani. Stamattina la sua bancarella al mercatino biologico in piazza Santa Maria Maggiore è stata suo malgrado al centro di una rissa tra tre individui, che si sono messi a tirare vasi di miele. Si tratta di un episodio intollerabile, la città di Trento si sente parte lesa, anche perché i tre in questione sono ben noti per le loro ripetute intemperanze».

Così il sindaco Franco Ianeselli, che è andato in piazza Santa Maria Maggiore subito dopo l’accaduto, commenta la rissa che questa mattina poco prima delle 8.30 ha turbato la tranquillità del mercato del giovedì. Il sindaco ringrazia la polizia locale che, insieme alla polizia di Stato, ha rintracciato in pochi minuti i tre in corrispondenza della rotatoria di San Pio X, mentre tentavano di rubare una bicicletta e di rompere il lucchetto con il coperchio di un tombino. I tre uomini, che hanno semidistrutto la cellula di sicurezza dell’auto della polizia locale, si trovano ora al comando di via Maccani per i consueti rilievi e saranno segnalati all’autorità giudiziaria.

Continua il sindaco: «Ai responsabili della sicurezza, al Commissariato di Governo e al Questore chiediamo di rafforzare il presidio e la vigilanza per scongiurare il ripetersi di episodi come questo. Alla Procura, nei pieno rispetto della sua autonomia, chiediamo di porre attenzione alla pericolosità di questi soggetti, che stamattina hanno terrorizzato gli operatori e i cittadini presenti al mercato».

Conclude Ianeselli: «Credo sia tempo di demistificare la retorica secondo cui la responsabilità dei reati degli immigrati è da ascrivere al sindaco. È il governo nazionale che malgestisce l’immigrazione senza riuscire né a proporre serie politiche di integrazione né a fermare gli sbarchi come promesso pubblicamente: basti pensare che all’inizio del 2025 sono aumentati del 136% rispetto allo stesso periodo del 2024. E in Trentino non è certo il Comune ad occuparsi degli immigrati, concentrati in città dalla Provincia autonoma dopo lo smantellamento di un sistema di accoglienza che era un modello d’eccellenza unico, studiato anche all’estero. Per questo dico che di fronte a episodi come quello accaduto stamattina la città si sente parte lesa, vittima della cattiva gestione dell’immigrazione, della mancata integrazione e di posizioni ideologiche e aprioristiche che fanno male a tutti i trentini».