L'annuncio
sabato 16 Novembre, 2024
di Leonardo Omezzolli
Un nuovo centro antiviolenza in Trentino, e più precisamente a Riva del Garda. La sua attivazione sarà tra dicembre e gennaio. Non è un semplice annuncio, ma la chiara volontà di affrontare di petto una piaga sociale che a pochi giorni dal 25 novembre (la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne) mostra quotidianamente i limiti di una società che non è sufficientemente in grado di esprimere tutti quegli anticorpi che dovrebbero eliminare al nascere le sempre più diffuse violenze di genere. I dati dell’ultima campagna di analisi portata avanti dall’osservatorio provinciale sulla violenza di genere sono già stati elaborati, ma come da tradizione i dati 2024 relativi al 2023 verranno presentati lunedì 25 in Provincia in sala Depero alle 10. Verranno quindi illustrati i dati provinciali sulla situazione generale anche se non è previsto un approfondimento per singole comunità di valle. Un dettaglio, questo, di non poco conto perché stando alle ultime analisi rese pubbliche, quelle del 2023 relative al 2022, l’Alto Garda è una zona sensibile.
Gli accessi in Pronto soccorso
Lo dimostra l’analisi degli accessi di donne al Pronto Soccorso per violenza altrui negli ospedali del Trentino per struttura di accesso. Nel nosocomio altogardesano i numeri sono drammaticamente in crescita, almeno stando a quanto riportato dall’Osservatorio che ha analizzato il periodo dal 2017 al 2022 (ultimi dati pubblici ndr). È la solo struttura che ha un aumento consistente passando da 52 accessi nel 2017 ai 70 accessi nel 2022. Terzo pronto soccorso dietro a Trento e Rovereto, con il capoluogo che, fortunatamente ha dimostrato un trend in forte decrescita con 272 accessi nel 2017 e 177 nel 2022; mentre la città della quercia resta sostanzialmente stabile con 97 accessi nel 2017 e 101 nel 2022.
I dati del Consultorio
Non sono migliori i dati relativi agli accessi al consultorio che vengono raccolti proprio a partire dal 2022. A livello provinciale si sono registrate nel 2022 ben 87 richieste di accessi al Consultorio per tematiche legate a maltrattamento e violenza sessuale. La distribuzione per territorio è presentata (valori assoluti, 2022 ndr) mette in luce come il consultorio di Riva sia secondo dopo Trento: a Riva 14 accessi a Trento 26. Dati che devono essere letti anche nella difficoltà di accedere a un consultorio. «Non è semplice venire in consultorio – ha spiegato proprio ieri mattina durante la presentazione degli eventi per il 25 novembre, l’assessora al sociale della Comunità di Valle Tiziana Betta -. Per questo sapere che apre un nuovo centro antiviolenza qui a Riva permetterà alle donne che hanno necessità di giungere al consultorio accompagnate da persone esperte, preparate e che aiuteranno chi chiederà il loro aiuto. È un aspetto non secondario e che aggiunge valore alle già tante iniziative che si stanno mettendo in campo su tutto il territorio».
La nuova struttura a Riva
L’annuncio è stato fatto ieri mattina a chiusura della conferenza per le iniziative sovra comunali inerenti il 25 novembre dalla vice sindaca di Riva Silvia Betta. «Ho una notizia davvero importante da annunciare e credo che, visto che ne ho avuto conferma, posso raccontarla con fierezza: aprirà a breve tra dicembre e gennaio un nuovo centro antiviolenza in Trentino e la sua sede sarà a Riva». Stando alle parole della vicesindaca che ha probabilmente anticipato l’annuncio degli organi deputati provinciali previsto proprio per il 25 novembre prossimo a Trento, lo spazio individuato è quello messo a disposizione dall’associazione Luogo Comune. «Per noi questa è una notizia importante – spiega Silvia Betta – e che va ad accrescere la rete di prevenzione e intervento che il territorio mette a disposizione per affrontare questo tema che quotidianamente occupa le cronache dei giornali e che impegna l’attenzione della società per 365 giorni all’anno».
Baroni, Perraro e i casi di oggi
Difficile per l’Alto Garda eliminare i casi di femminicidio susseguitisi su cui spiccano quello a Tenno di Alba Chiara Baroni nel 2017 e quello di Nago Torbole di Eleonora Perraro nel 2019. Recentemente in Alto Garda si è tornati a parlare di violenza grazie al caso di Giada Rigatti, una giovane professoressa di una scuola locale, che ha denunciato pubblicamente in un video di essere vittima di stalking da parte di un uomo che a ottobre l’ha anche accoltellata al braccio. Il caso è in Procura che ora indaga per molestie (art. 660 del Cp). «Dicono che il sistema si è inceppato – spiega Tiziana Betta – ma non è così, purtroppo il sistema deve migliorare. Sono sempre le donne ad essere portate via dalle situazioni di pericolo. Perché non lo si fa con il colpevole? La sola idea di sapere di venire allontanate dai propri affetti è un freno per le donne che preferiscono subire e non denunciare».