Il lutto

domenica 15 Dicembre, 2024

Riva, addio a Caterina Benamati: «Era una grande artista»

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L'amico Mario Cossali (Anpi): «Un'artista di razza, che nella pittura ha trovato sempre le ragioni e le passioni dell'esistenza»

Nella giornata di giovedì è venuta a mancare Caterina Benamati, per tutti «Luciana», figura simbolo dell’arte locale che nel corso della propria vita – tra le altre azioni portate avanti – ha ricoperto il ruolo di presidente dell’associazione «Amici dell’Arte Riva». Benamati raggiunge il marito Luciano Baroni, morto qualche anno fa. La notizia della sua scomparsa ha generato profonda tristezza in tutti coloro che l’hanno conosciuta, come testimoniano i numerosi messaggi pubblicati nel corso delle ultime ore. Tra questi anche quello di Mario Cossali, presidente dell’Anpi: «Dopo una bella e lunga vita se n’è andata un’artista di razza, che nella pittura ha trovato sempre le ragioni e le passioni dell’esistenza – spiega Cossali – Aveva studiato a Venezia, dedicandosi poi all’insegnamento dell’educazione artistica nelle scuole. Per molti anni ha vissuto a Torino con il marito, immersi tutti e due in un ambiente culturale e politico di grande fermento. E in quell’ambiente la pittura di Caterina crebbe in modo significativo, partecipando alle esperienze e agli scambi del mondo pittorico torinese. La sua pittura è cresciuta in negli anni, consapevole delle ricerche e dei traguardi delle avanguardie del ‘900 e nello stesso tempo orgogliosa del suo personale accento femminista, dotato di un a volte divertito e a volte pensoso, ma sempre immerso nel gioco della vita. Ci lascia – prosegue – una pittura dinamica, nella quale il segno segue docilmente le evoluzioni del colore, che riesce a vestire di sé, della sua pienezza emozionale, anche il grido e la denuncia, diventando spesso pittura civile». Oltre a Cossali ha preso parola anche Gualtiero Toniolo, che ha voluto sottolineare la grandezza dell’amica «Luciana»: «Ci sono persone che sono state veramente Grandi, che con la loro vita, la loro parola, hanno fatto segno delle possibilità umana di essere buoni, vivere in pace, incontrarsi e stare insieme nella differenza. Eppure, nonostante in alcuni momenti abbiano goduto di ascolto, sono poi stati dimenticati. Anche a Luciana è toccata questa sorte. Una visionaria, che ho conosciuto bene e con la quale ho vissuto un’amicizia profonda. Aveva un’intelligenza rapida, colorata e capiva tutto al volo: anche quello che non avevo ancora pensato. Una volta mi disse: “Un’opera non deve essere spiegata. Va osservata e vissuta. Coloro che cercano di spiegarle, non sono artisti, ma raccontano storie” Lei ed il marito mi hanno insegnato parecchie cose: ciò che abbiamo ricevuto lo dobbiamo trasmettere possibilmente un po’ meglio».