Il fatto
mercoledì 19 Giugno, 2024
Vuole salire sul bus con il monopattino elettrico ma gli viene negato: calci e pugni all’autista di Trentino Trasporti
di Redazione
I sindacati chiedono a gran voce di convocare il tavolo tecnico atteso da qualche mese

Un’altra aggressione ai danni di un autista di Trentino Trasporti è stata denunciata dai sindacati. Il fatto si è verificato oggi, mercoledì 19 giugno, alla fermata di viale Martiri, dopo la stazione di Riva, sulla linea che porta a Rovereto. «Segnaliamo l’ennesimo episodio verificatosi oggi a Riva del Garda ai danni di un autista che, come da regolamento, si è rifiutato di far salire a bordo un utente con il monopattino elettrico» scrivono i segretari di Filt-Cgil Fit-Cisl Uiltrasporti Faisa-Cisa. Il fatto, spiegano, è accaduto alle 6.40. «L’aggressore ha preso a calci e pugni l’autista e poi si è dileguato – riportano – Il malcapitato si è recato al pronto soccorso per i primi accertamenti e successivamente, su indicazione dei medici, è stato trasportato all’ospedale di Rovereto per ulteriori visite. Seguirà la denuncia dell’accaduto presso le autorità competenti».
Tre mesi fa, l’8 marzo, i sindacati si sono riuniti davanti al Commissariato di Governo con anche PaT, Ttspa e le forze dell’ordine, in quel frangente c’era stata una presa di impegno per avviare un tavolo tecnico. «Si fa notare che l’impegno preso dal Commissario del Governo di riconvocare le organizzazioni sindacali verso la metà del mese di aprile per avviare un tavolo tecnico permanente è stato assolutamente disatteso – sottolineano i sindacati – Ad oggi nessuna convocazione, solo parole e pugni in faccia (letteralmente). È preoccupante l’indifferenza evidente che circonda queste manifestazioni di prepotenza e prevaricazione. Le aggressioni mettono a rischio conducenti, operatori, controllori e addetti front office. Alla responsabilità di offrire al meglio un servizio pubblico si aggiunge la paura di rischiare l’incolumità fisica. Anche i passeggeri sono ormai vittime di profondo disagio e insicurezza nell’usufruire di un servizio dedicato a tutta la comunità. La salute e la sicurezza sono un diritto per il lavoratore ed è un dovere delle Istituzioni garantirli».
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