L'operazione
domenica 17 Dicembre, 2023
di Chiara Turrini
Nulla è stato ancora deciso ma quel che è certo è che Riva del Garda sta cercando una nuova sede di alto livello per eventi istituzionali e non, compresi i matrimoni civili: un business molto fruttuoso, soprattutto in alcune località turistiche particolarmente scenografiche, attrattive per le coppie che scelgono di dirsi sì in una cornice altamente «instagrammabile». E ora, grazie all’acquisizione da parte di Apm della nuova sede, l’ex cooperativa Mimosa, anche Riva del Garda potrebbe decidere di puntare sul turismo dei matrimoni. A breve infatti Apm inizierà a fare gli scatoloni per il trasloco della sede, liberando così il Villino Campi dalla presenza della società in house dedicata principalmente alla gestione dei parcheggi.
«Sì» in fascia lago
Apm si era trasferita al Villino Campi dalla precedente sede in via Pilati nel 2017. Un salto di qualità in termini di prestigio, ma non di certo il massimo in termini di accessibilità, soprattutto d’estate, quando per gli utenti degli uffici Apm diventava davvero complicato arrivare al Villino in fascia lago. La sindaca di Riva del Garda Cristina Santi commenta così l’operazione che ha consegnato l’ex sede di Mimosa nelle mani di Apm: «Sapevamo da tempo che il Villino non era la sede più adatta ad una società in house che si occupa di parcheggi – ha detto la sindaca Cristina Santi – e così abbiamo colto l’occasione dell’asta di Mimosa per trovare un’altra sede». E ora, sul futuro del Villino Campi, l’amministrazione ha individuato il settore da portare in quegli spazi che saranno presto vuoti: «Il Villino Campi è una sede prestigiosa – continua Cristina Santi – e potrebbe soddisfare la richiesta, che riceviamo molto spesso, di luoghi direttamente sul lago dove le coppie possano sposarsi civilmente. Oltre a questo, pensiamo che quella sede sia ideale anche per accogliere eventi di alto livello ma istituzionali. Detto questo, vedremo, siamo al lavoro».
«Wedding tourism» in crescita
Dopo lo stop forzato a causa della pandemia, il turismo dei matrimoni o wedding tourism ha ripreso quota e – secondo lo studio dell’osservatorio «Destination wedding in Italy» presentato a inizio anno – nel 2022 registra un fatturato di 599 milioni, l’11% in più rispetto al 2019. Anche nel Garda Trentino questo mercato ha destato interesse: ad Arco, da qualche tempo, esiste il progetto Wedding in Arco, che offre contesti spettacolari per i matrimoni, come il prato della Lizza, sul Castello, o il salone delle feste del Casinò municipale. Il progetto di Arco, definito nei particolari e ormai rodato anche in termini di organizzazione, permette al Comune di contare su un tariffario più alto rispetto a quello di Riva. Ad esempio, sposarsi di domenica al Casinò di Arco o sul Castello costa 1.500 euro (comprensivo di celebrazione del rito e allestimenti), con picchi di 1.800 euro se si sceglie il 24 o il 31 dicembre. Il prezzo minimo per un non residente che vuole sposarsi ad Arco è 550 euro per Palazzo Giuliani (i residenti pagano meno). A Riva del Garda, celebrazione e allestimenti costano ai non residenti al massimo 1000 euro per il sì nel prato della Rocca o alla Spiaggia degli Olivi di domenica, mentre il sabato 900, da lunedì al venerdì 650 (anche qui i residenti pagano meno). Alla fine, quindi, guardando il tariffario conviene sposarsi a Riva del Garda, a due passi dal lago.
Villino, top di gamma
Se però il Villino Campi entrasse a far parte degli stabili offerti dal Comune – insieme a Rocca, Spiaggia degli Olivi, Palazzo Martini e Municipio – la tariffa sarebbe al rialzo, perché la posizione nel verde e sul lago diventerebbe eccezionale e unica. A rigor di logica Riva del Garda alzerebbe l’asticella del mercato dei matrimoni, e raggiungerebbe – forse andando oltre – i livelli dei cugini arcensi in materia di prezzi. Non ci sono ancora decisioni ufficiali, ma la direzione dell’amministrazione sembra essere questa.