L'intervista
martedì 14 Marzo, 2023
di Leonardo Omezzolli
La direzione da prendere è ben chiara nella mente di Garda Dolomiti e punta ad avere un territorio, quello altogardesano, che sia il più possibile vivibile allontanando le autovetture dei turisti dal territorio anche con un parcheggio di attestamento nei pressi di Rovereto o Mori per poi sfruttare la mobilità pubblica o servizi ad hoc come Bus&Go. Non solo, quello del futuro dovrà essere un turismo che contrasti in maniera efficace il «mordi e fuggi», altamente impattante, per prediligere una clientela selezionata e attenta alla sostenibilità ambientale, al carico antropico sugli ambienti e, all’impatto dell’uomo sul clima e sulla natura. Per il presidente dell’Apt Silvio Rigatti – non ci sono alternative e l’Alto Garda si troverebbe davanti a un bivio con un pesante conto alla rovescia sulle spalle. «Tra 5 o 10 anni – spiega Rigatti – se non proponiamo un territorio che sappia ascoltare le esigenze della sostenibilità ambientale, del controllo dei numeri, dell’attenzione alla qualità, cominceremo una china che ci porterà fuori mercato». Il cambiamento climatico ha inciso sul territorio e sta incidendo pesantemente su tutte le attività, tanto che oltre a dover fare i conti con la gestione dei rifiuti, con l’inquinamento atmosferico, con l’effetto serra, con la carenza di acqua, l’Alto Garda deve e dovrà rispondere ad un complesso numero di quesiti che le strutture ricettive e ristorative, le attività turistiche e le amministrazioni non possono più procrastinare. «Lo abbiamo visto nel fine settimana appena passato – spiega Rigatti – fiumi di macchine in entrata e in uscita. Non possiamo più permettercelo. Per contrastare questa situazione dobbiamo pensare, anche in vista dell’apertura della San Giovanni – Cretaccio a dei parcheggi di attestamento, su Rovereto oltre che in Alto Garda e soprattutto come distribuire il traffico che arriverà più velocemente sul Garda Trentino. Si dovrà incentivare una mobilità condivisa con sistemi come Bus&Go che riproporremo anche quest’anno a breve, l’uso di bici, una mobilità più agevole e infrastrutturata». Non solo, si dovrà raggiungere un carico antropico più controllato. E qui il dito è puntato soprattutto contro gli appartamenti ad uso turistico che «Sono forse il vero attuale problema – spiega Rigatti -. Negli ultimi tempi i posti letto in questa categoria di ricettività sono cresciuti di 3 mila unità a fronte di una crescita di 70 posti letto nell’alberghiero. E questo si traduce in problemi di sovraffollamento, di mancanza di appartamenti per i locali e chi cerca una sistemazione di vita e non turistica, oltre che un non controllo diretto della qualità del servizio. La Provincia e i Comuni è tempo che si siedano ad un tavolo per affrontare seriamente la tematica». L’Apt ha già incentivato il cambio di passo proponendo incontri formativi sulla sostenibilità e sullo sviluppo di un turismo attento all’ambiente e ai cambiamenti climatici. Vanno in quest’ottica «varie iniziative – racconta Rigatti – come premiare chi decide di non usare l’auto durante il proprio soggiorno, i servizi di trasporto condiviso, l’uso di piatti e posate biodegradabili e riciclabili per eventi, il gommone e le boe elettriche durante le regate. Molto si sta facendo e molto si deve ancora fare perché – ammonisce il presidente dell’Apt – se fra 5 o 10 anni non saremo in grado di dare risposte evidenti al calo delle autovetture e dell’attenzione all’ambiente selezionando e ricercando un determinato tipo di clientela sensibile a queste tematiche, richiamo di finire fuori mercato»
opere
di Redazione
Pronti a partire i lavori a fianco delle gallerie delle Limniadi e a quello dei Titani. Il presidente Fugatti: «Massimo impegno sulla sicurezza. Accolte le modifiche progettuali per migliorare la compatibilità con il paesaggio»