Il caso

sabato 20 Gennaio, 2024

Riva del Garda, spariscono le scarpe rosse simbolo della violenza contro le donne. È mistero in municipio

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La sindaca Santi denuncia la scomparsa del paio di décolleté tacco 12 esposte nell’atrio come monito e per sensibilizzare sul fenomeno della violenza di genere

È mistero a Riva del Garda sulla sparizione delle scarpe e sciarpa rosse poste a memoria del fenomeno dei femminicidi: il paio di décolleté tacco 12 esposto nell’atrio del Comune è sparito nel nulla.
Le scarpe rosse sono diventate ormai il simbolo della strage di donne compiuta ad opera di uomini che confondono amore e possesso, rispetto e proprietà privata, affetto e controllo. Diventate un simbolo, oggi non è raro trovare esposte a monito in diversi luoghi istituzionali: nell’Alto Garda sono presenti in diversi municipi, e nell’atrio della Comunità di Valle.

Dalla hall del Palazzo pretorio rivano, però, le scarpe sono sparite, e dopo alcuni giorni si è provveduto a sostituirle con un nuovo paio. «Indagini» sono state portate avanti internamente al Comune, ma nessuno ha visto nulla, e il personale delle pulizie non si è accorto di nulla.
Lo stesso in portineria: è possibile, sostengono dal municipio, che siano state portate via approfittando di un momento in cui nell’atrio non c’era nessuno.

«Non credo siano sparite perché qualcuno le ha rubate perché servivano, cioè non penso che sia qualcuno in difficoltà, che magari ne ha bisogno – dice la sindaca di Riva del Garda Cristina Santi – perché non si trattava di scarpe comode, anzi: si tratta di tacco 12, quindi non proprio scarpe che uno usa per necessità».
Il Comune ha quindi provveduto a rimpiazzarle, ma il dubbio resta: «Posso pensare che si sia trattato di una bravata, di un gesto dimostrativo – continua Santi – ma in ogni caso, se così fossi, sarebbe un atto spregevole, e mi auguro che non sia stato mosso da altro che stupidità. Certo è che sembra un atto dimostrativo».
La sindaca Santi fa riferimento alle accese polemiche sorte nei giorni scorsi, quando era stata annunciata l’iniziativa dello sportello di ascolto in favore di persone in difficoltà a causa della violenza di genere.

Allora, sindaca e vicesindaca erano state criticate da più parti: l’accusa principale è stata quella di arrogarsi un servizio – quello dell’aiuto a situazioni di crisi – che in realtà necessità di competenze approfondite e specifiche.

Le critiche hanno affondato radici anche nelle recenti – ma precedenti – polemiche a seguito dell’intitolazione della panchina rossa del villino Campi alla memoria della compianta consigliera comunale e politica Franca Bazzanella. L’accostamento tra la panchina a memento dei femminicidi e la memoria dell’indimenticabile figura politica rivana di Bazzanella non è stata apprezzata da tutti, e così si era acceso il confronto.
Da allora, la sindaca e la sua linea nei confronti del tema violenza di genere sono sotto la lente attenta delle opposizioni. Ed è a questo clima che fa riferimento Santi quando parla di «atto dimostrativo».

«Ovviamente io non posso dire nulla più di quello che penso, perché ad oggi non abbiamo prove concrete su quanto accaduto – conclude la sindaca di Riva del Garda – ma certamente dispiace molto che si debba arrivare a questo punto. La violenza contro le donne è un fenomeno che ci impone di essere uniti e fare fronte comune per combattere questa cultura».