Il dibattito
sabato 16 Novembre, 2024
di Leonardo Omezzolli
Non ci sta il Partito democratico di Riva del Garda a far passare come un’idea nuova la proposta avanzata dall’assessore ai Lavori pubblici e alla ciclovia del Garda Pietro Matteotti secondo cui, rispetto al tratto di ciclabile appena realizzato su viale Martiri e quello attualmente in costruzione su viale Dante est, esiste un’alternativa che è costituita dal percorso che si potrà realizzare lungo viale Pernici, per scendere poi lungo via Boschetto e arrivare quindi oltre la rotatoria di Largo Bensheim e oltre l’intersezione con il passo carraio del neo parcheggio del Palazzo dei Congressi. «Quell’alternativa che ora Matteotti propone, in maniera tardiva e a nostro avviso incompleta – contestano i dem –, era già stata studiata a suo tempo dalla precedente amministrazione, con uno studio che prevedeva la prosecuzione della ciclabile oltre il torrente Albola e l’intersezione con via Boschetto, proseguendo lungo via Cattoni al fine di realizzare una connessione più efficace e diretta proprio con la dorsale ciclabile provinciale che corre lungo il corso del torrente Varone. Uno studio preliminare intitolato “La mobilità nel tempo del Covid” che prevedeva anche la realizzazione di un cicloparcheggio sul retro di Palazzo San Francesco, opera che era già stata finanziata con 200 mila euro ma che questa amministrazione, nonostante i nostri reiterati appelli in Consiglio comunale, ha deliberatamente lasciato andare in avanzo di amministrazione». A far arrabbiare la locale sezione del Pd sono poi i costi: per il tratto di ciclabile che parte dall’Inviolata e prosegue su viale Martiri sono infatti già stati spesi circa due milioni di euro.
I dem non intervengono tuttavia per contestare solo la ciclovia cittadina, bensì anche quella che costeggerà il lago. «Le scellerate soluzioni tecniche imposte dalla Provincia nella realizzazione della ciclovia – affermano – hanno obbligato questa maggioranza informe a sabotare quel percorso democratico che prevedeva la discussione delle volontà popolari in Consiglio comunale, perché ciò avrebbe fatto emergere le diverse sensibilità interne alla medesima Giunta». Stessa accusa avanzata anche da Elisabetta Montagni che, a nome del comitato Sal, torna a ribadire «insieme ai 400 cittadini che hanno firmato, di discutere il tema ciclovia in Consiglio comunale e di fermare i lavori allo Sperone». Il comitato contesta nel dettaglio anche il progetto per il terzo lotto presentato nei giorni scorsi e che riguarda il tratto dalla galleria delle Limniadi all’imbocco sud della galleria artificiale dei Titani per circa 1.300 metri. Su un tratto di circa 300 metri il progetto prevede la costruzione di una passerella a sbalzo all’esterno delle gallerie storiche, ma all’interno con il loro allargamento di almeno quattro metri. Sui restati mille metri, invece, è prevista la passerella a sbalzo, agganciata alla Gardesana, con una ringhiera di un metro e mezzo di altezza e una serie di reti in aderenza e barriere paramassi sulla parete rocciosa. «Questo è ciò che viene definito “il più possibile a impatto zero” – sbotta il comitato –. A noi sembra piuttosto una sfida tecnologica che considera il territorio come oggetto da piegare ad ogni costo ad attività umane non indispensabili né consapevoli, tanto meno rispettose del patrimonio naturale e storico che il lago e le sue magnifiche coste rappresentano. Per arrivare a questo discutibile risultato finale si dovrà spogliare tutta la parete della vegetazione spontanea e storica (quella voluta dall’ingegnere ambientale Angelini nel 1935 per abbellire la gardesana e restituire alla montagna il suo aspetto naturale) compromettendo la sopravvivenza dell’ecosistema attuale. Il fatto è ancora più grave perché in questo lotto si trova la riserva naturale Valgola che anche in questo “nuovo” progetto per la Provincia è come se non esistesse e che sarà praticamente distrutta». A tutto ciò per gli ambientalisti si aggiunge nuovamente il tema dei costi: Nell’ultimo documento di programmazione degli interventi per le ciclovie, la Provincia ha indicato un importo complessivo per i 5,5 chilometri del tratto ovest di 84.317.050 euro: «Oltre 15 milioni di euro al chilometro senza contare che mancano ancora progetti definitivi e l’acquisizione dei due tratti privati (passaggio Hotel Pier e Casa della Trota)».
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