Natura
mercoledì 28 Agosto, 2024
di Redazione
Rospo comune, rana temporaria, tritone alpino e le specie protette come rana agile e ululone dal ventre giallo utilizzano le pozze degli alpeggi per riprodursi. È quanto emerge da uno studio condotto da Sonia Endrizzi, ricercatrice del Museo dello scienze di Trento (Muse), che ha analizzato e studiato 47 ambienti umidi del Trentino e i loro abitanti. Sotto la lente, in particolare, le pozze di alpeggio. «Dietro queste ‘oasi’ c’è la mano dell’uomo – ha spiegato la ricercatrice -. Per secoli, generazioni di malgari si sono preoccupati di garantire al loro bestiame l’acqua necessaria, favorendo l’accumulo delle acque meteoriche in depressioni naturali opportunamente impermeabilizzate. Offrono un ambiente di vita ideale anche per tante altre specie selvatiche, che qui possono riprodursi o trovare un sito di sosta. Le pozze svolgono quindi anche un importante funzione di ‘corridoio ecologico’, facilitando la dispersione degli animali nel paesaggio. Con lo studio abbiamo aggiornato il quadro distributivo degli anfibi che utilizzano questi ambienti per riprodursi. Tra i rettili, l’incontro più comune era quello con la biscia dal collare, che utilizza questi ambienti per la caccia. Diversificata anche la comunità degli invertebrati con anellidi, ditteri, coleotteri acquatici, emitteri e tante libellule. Attendiamo ora i risultati delle analisi di laboratorio per completare il quadro della biodiversità presente e valutare l’influenza esercitata dalle diverse caratteristiche delle pozze».