in tribunale

mercoledì 10 Luglio, 2024

Rovereto, 40enne accusato di stupro su minorenne: l’allenatore di pallavolo rinviato a giudizio

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Sul processo si esprimerà il giudice dell'udienza preliminare davanti al quale la difesa ha la facoltà di chiedere il rito abbreviato, che garantirebbe una riduzione della pena

La Procura ha deciso per il rinvio a giudizio, con l’accusa di violenza sessuale aggravata dalla minore età della ragazza e dal ruolo dell’uomo nella vita della giovane, per l’allenatore, un quarantenne, di una squadra di pallavolo locale. Il caso, che ha allarmato e scosso il mondo sportivo trentino, era diventato di dominio pubblico nel dicembre dello scorso anno.
L’uomo, in seguito all’avvio delle indagini, sulla base delle prime conclusioni alle quali era giunta la Procura guidata dalla pm Orietta Canova, era stato infatti radiato dalla Federazione nazionale della pallavolo nel dicembre 2023 per «aver compiuto in più occasioni – si legge nelle motivazioni della Federazione – atti violenti di natura sessuale nei confronti di un’atleta minorenne, non consenziente, culminati con lo stupro della minore». Alla sentenza del tribunale sportivo la vicenda è emersa.
Il procedimento del giudice sportivo è iniziato in seguito alla segnalazione dei genitori della ragazza – un’adolescente al tempo dei fatti – al Comitato regionale Fipav dell’avvio di un’indagine giudiziaria a carico dell’allenatore quarantenne per «comportamenti impropri a sfondo sessuale perpetrati ai danni dell’atleta».
La Procura federale, in seguito alla segnalazione, ha acquisito sia la denuncia presentata dai genitori della giovane ai carabinieri, sia copia dell’incidente probatorio effettuato davanti al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Rovereto nel corso del procedimento penale aperto dalla magistratura. Il comunicato del tribunale federale Fipav che stabilisce la radiazione dell’uomo, disegna, pur nella garanzia dell’anonimato alla giovane e all’allenatore, un quadro della vicenda molto grave. Le accuse riportate dalla sentenza del tribunale sportivo parlano di stupro della giovane come atto finale di altri atti violenti, reiterati e di natura sessuale, nei suoi confronti: dall’ammiccamento alle battute, alle molestie fino allo stupro è stato un crescendo di violenza quello descritto dalla ragazza nella querela presentata con i genitori ai carabinieri.
La giovane è stata sentita anche dai pm in sede di incidente probatorio – ovvero in un’udienza specifica nel corso delle indagini, come previsto dall’ordinamento italiano – un aspetto che permette una maggiore tutela della parte offesa che non dovrà a questo punto comparire nuovamente in aula davanti all’eventuale processo che inizierà se, in sede di udienza preliminare (al momento non ancora fissata), la difesa dell’uomo non presenterà richiesta di rito abbreviato che garantirebbe una riduzione di un terzo della pena. Nei prossimi giorni verrà fissata l’udienza preliminare in merito al rinvio a giudizio.