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venerdì 26 Gennaio, 2024

Rovereto, dentro la stazione un centro studi per il clima e la transizione ecologica

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La giunta porta la cittadinanza a scoprire la riqualificazione dello stabile

La stazione dei treni di Rovereto è un fulcro della vita cittadina nel quale si intersecano e si intrecceranno, molteplici aspetti della quotidianità della città della Quercia del domani, anche grazie al bando europeo, vinto dall’amministrazione in colla. Proprio per questo ieri mattina un corposo numero di cittadini ha presenziato a quella che a tutti gli effetti è la prima presentazione pubblica dell’importante progetto che nascerà grazie alla vittoria del Comune di un bando europeo da 5 milioni di euro. Sei, invece, il totale della riqualificazione che porterà a un nuovo utilizzo degli spazi della stazione, principalmente del primo piano, lato piazzale Orsi (resta esclusa la terrazza minore e alcuni appartamenti rivolti verso i binari), l’ex edicola, l’ex bar Iris e l’attuale sede de «La Foresta».

Le stanze mai viste
Dopo la presentazione del progetto, già annunciato nel corso dell’estate scorsa, e che per la prima volta è stato presentato pubblicamente ieri mattina all’Urban Center, le decine di persone presenti sono potute entrare in quella parte di stazione che, fino a ieri, era stata frequentata e vissuta unicamente dal personale Rfi e più precisamente, nel corso degli anni e fino all’arrivo della modernizzazione dei sistemi di controllo del traffico ferroviario, dalle famiglie dei capistazione. In molti si sono chiesti cosa mai ci fosse ai piani alti della stazione, e ieri, si sono potuti dare la risposta. diversi gli alloggi e le stanze adibite al funzionamento della stazione e alla vita di chi garantiva il corretto funzionamento della stessa.

Un progetto da 6 milioni
Cinque quelli vinti dall’amministrazione con il bando europeo (4.997.698 euro) più 1.249.42 euro che sarà integrato dal comune per un costo dell’operazione di 6.247.122 euro. Per trasformare la stazione, e l’ex bar Iris l’ente capofila (Comune di Rovereto) sarà supportato dalla Comunità della Vallagarina, La Foresta Accademia di Comunità, Trentino social Tank, Università di Trento, Centro per la cooperazione internazionale, Brave New Alps, Europe Consulting, Campomarzio e nella concessione in usufrutto degli spazi da Rfi. Ogni realtà avrà un obiettivo preciso che concorrerà ad una trasformazione che possa diventare un modello replicabile. Ossia che possa essere esportato e adattato in altri contesti simili in tutta Europa. La Comunità della Vallagarina si occuperà di essere il collante di quanto si genererà all’interno della nuova stazione con i comuni del territorio. Verranno acquistati tre veicoli elettrici, uno dei quali attrezzato con una cucina, mentre gli altri con attrezzature laboratoriali, per diffondere i temi e i prodotti agroalimentari che nella stazione avranno un luogo di sviluppo e ricerca, nei territori di periferici della comunità, presidiandone feste, piazze e quartieri. A La Foresta l’arduo e rilevante compito di accompagnare la coprogettazione della rigenerazione degli spazi della stazione oltre che riempire quegli spazi di contenuti, laboratori sulla biodiversità e il cambiamento climatico. Alla gestione dello spazio di Co-creazione sovraintenderà Trentino Social Tank. UniTn sarà coinvolta in tutte le parti con un impegno più centrale relativo al monitoraggio grazie al Centro agricoltura, alimenti e ambiente che ha sviluppato metodologie transdisciplinari per la transizione socio ecologica dei sistemi alimentari.

Il risultato finale
L’inizio dei lavori è previsto per il primo marzo di quest’anno e si lavorerà per mettere in pratica idee ambiziose per aumentare la capacità della città di essere motore di transizione ecologica. Al primo piano saranno realizzate aule e spazi di co creazione per corsi di formazione, iniziative pubbliche e civiche spazio scuole e studenti universitari in ambito della transizione ecologica a 360 gradi. All’ex edicola sorgerà il chiosco della biodiversità, uno spazio dedicato alle buone pratiche con presentazione e vendita di prodotti e servizi territoriali sulla biodiversità. All’ex bar Iris troverà sede un luogo in cui produttori agricoli e innovatori alimentari svilupperanno e sperimenteranno una filiera carbon neutrality. La Foresta, resterà il luogo comunitario dove promuovere attività accessibili, inclusive e pratiche attorno ai temi della sostenibilità ambientale.