Ateneo
lunedì 2 Settembre, 2024
di Redazione
Prima c’era l’edificio della macera in cui si lavorava il tabacco, con una grande piazza lastricata per essiccarlo e un’area verde sul retro, collegata a un giardino la palazzina della direzione. Al suo posto, negli anni Settanta, è sorto un grande capannone metallico. Oggi invece c’è un edificio moderno, dalle linee pulite e un cuore completamente green, pensato per dare una casa alla ricerca all’avanguardia. Si svela oggi il nuovo aspetto di un angolo caratteristico del compendio dell’ex Manifattura Tabacchi a Borgo Sacco. L’Edificio 10 è stato inaugurato questa mattina dal rettore Flavio Deflorian insieme alla sindaca Giulia Robol e all’assessore provinciale all’università e ricerca Achille Spinelli nel cuore di uno dei simboli della città di Rovereto.
Tanto spazio per la ricerca: l’Edificio 10 è stato progettato come punto di attrazione per ospitare alcune delle attrezzature di grandi dimensioni e di alto valore scientifico nel campo del neuroimaging finora dislocate in altre sedi dell’Ateneo tra Mattarello e Rovereto. Punto di forza è proprio la possibilità di combinare metodologie avanzate di neuroimaging, adattandole alle esigenze di ciascun progetto di ricerca e potenziando così ulteriormente la collaborazione tra i vari gruppi, in uno dei settori scientifici in cui l’Ateneo trentino ha guadagnato una reputazione internazionale. Al momento, l’Edificio 10 è infatti l’unica struttura in Italia dotata di attrezzature e facilities di alto livello interamente dedicata alla ricerca di base nel campo delle neuroimmagini.
La cerimonia si è aperta con il tradizionale taglio del nastro e con i saluti introduttivi delle autorità presenti. A cominciare dal rettore Flavio Deflorian: «L’inaugurazione di oggi segna l’avvio di una nuova e promettente fase di crescita per l’Università e le attività di ricerca del CIMeC. Questi spazi, moderni e sostenibili, ospiteranno presto attrezzature all’avanguardia, laboratori e personale altamente qualificato, promuovendo una ricerca d’eccellenza che stimolerà innovazione e sviluppo in tutto il territorio. Ringrazio il Comune di Rovereto per il supporto all’Università, la Provincia autonoma di Trento per il contributo finanziario al progetto, e tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione di questo nuovo edificio.
«Questa inaugurazione – ha commentato la sindaca Giulia Robol – è una tappa di un lungo percorso di collaborazione tra istituzioni del territorio, che negli anni ha visto investimenti importanti, non solo per l’università e per la ricerca, ma anche per l’innovazione e per lo sviluppo di Rovereto. Oggi quel percorso lo portiamo avanti nel segno della continuità, con rinnovata convinzione, sulle basi di quella vocazione manifatturiera che da sempre contraddistingue Rovereto, per spingerci oltre. E lo facciamo attraverso la ricerca, che crea innovazione, tesse reti di relazioni, stimola gli investimenti, attrae studenti e ricercatori e ci consente di continuare a essere competitivi. Tutto questo avviene oggi a Manifattura, in un contesto simbolico per la storia della città, ma anche per il suo sviluppo futuro. Come amministrazione siamo al fianco dell’Università e delle istituzioni provinciali in questo percorso, perché Rovereto continui a contribuire alla crescita dell’intero territorio trentino».
«I laboratori e le infrastrutture di ricerca – ha spiegato l’assessore provinciale allo sviluppo economico, lavoro, università, ricerca Achille Spinelli – rappresentano un elemento centrale del sistema trentino della ricerca e dell’innovazione. Il supporto di queste dotazioni rende possibile alle nostre ricercatrici e ricercatori di raggiungere risultati di eccellenza. In questi anni la Provincia, l’Università e gli Organismi di ricerca del territorio hanno dedicato molte risorse a questi importanti investimenti, che ci rendono un punto di riferimento a livello nazionale e internazionale. Questi nuovi spazi al Cimec sono una novità assoluta nel panorama scientifico italiano, e accoglieranno, in un solo luogo, sia lo studio dell’attività neurale sia del comportamento umani. Non vediamo l’ora di assistere al completamento di questi laboratori, che sicuramente saranno fucina di nuove idee e motivo di orgoglio per i risultati delle attività di ricerca che qui saranno condotte».
«L’Ateneo e il personale del Centro ha lavorato molto attorno a questo progetto. Ci vorranno ancora alcuni mesi perché tutte le attrezzature e il personale di ricerca del Centro possano essere trasferiti in questa nuova sede, finalmente comune. Ma già ora si intuisce quanto, e ancora più di prima, potrà svilupparsi la collaborazione scientifica tra i vari gruppi di ricerca che si occupano di neuroimmagine. Non solo grazie alla condivisione degli spazi e alla maggiore disponibilità dei macchinari. Anche la qualità stessa della ricerca potrà trarne beneficio, perché la diversificazione degli approcci sulle stesse facilities di ricerca, unita a una forte interazione scientifica sono le leve della creatività e dell’innovazione nel nostro lavoro di ricerca» ha commentato Yuri Bozzi, direttore del Centro mente-cervello dell’Università di Trento.