sabato 30 Novembre, 2024
di Redazione
Il Centro raccolta materiali della Mira ora accoglierà anche i rifiuti dei comuni di Terragnolo, Trambileno e Vallarsa. Erano gli unici tre territori della Vallagarina a non avere questa soluzione per smaltire il pattume, ma ora c’è un accordo con il Comune di Rovereto e Dolomiti Ambiente, società che gestisce appunto il Crm e la raccolta in genere. Certo, pagheranno la loro quota, parametrata al numero di residenti. Nel dettaglio Terragnolo contribuirà con l’1,8% dei costi di gestione fissi (poco meno di 3.400 euro annui), Trambileno con il 2,1% (4 mila euro), Vallarsa il 3,2 per cento (quasi 6 mila euro). Nell’accordo c’è anche una postilla che prevede di annullare la convenzione se ci fossero troppi conferimenti. Ed evidentemente non è stata messa a caso, perché già oggi sono noti i problemi del Crm di Rovereto dove non è raro trovare la coda di persone in attesa di scaricare il proprio materiale e dove i limiti ai conferimenti alle volte sono fin troppo stringenti e non tengono conto delle realtà diverse che si affidano ai Centri. Non è appunto un tema nuovo. Lo stesso assessore Ruggero Pozzer aveva confermato che prima o poi si sarebbe dovuto mettere mano anche al Crm. Le ipotesi fatte al momento sembrano però poco percorribili. Si era pensato ad un’apertura di tutti i Crm, visto che ora sono gestiti in blocco dalla Dolomiti Ambiente, ma questo “liberi tutti” farebbe sballare i calcoli delle capacità dei Centri rispetto ai comuni di provenienza dei rifiuti. Più verosimile, invece, è l’apertura di un secondo Crm, magari a nord della città in modo da creare due poli facilmente accessibili e quindi anche più in grado di soddisfare la richiesta che resta comunque alta. Una terza via, ipotizzata ma non di facile realizzazione, è quella di intercettare prima il materiale destinato ai Centri nella logica del riuso e recuperare quanto più possibile prima della definitiva scelta della discarica. Un fatto è certo: l’accesso va reso facile e comodo al cittadino, per evitare quel fenomeno dell’abbandono che è ancora molto presente. Paradossalmente se ne hanno esempi vistosi proprio nelle vicinanze del Crm della Mira: il piazzale dell’ex Aragno è uan discaric a cielo aperto, il biotopo non se la passa meglio e la zona industriale ha bsiogno di “bonifiche” sempre più frequenti da encomiabili gruppi di volontari che passano, ormai a cadenza regolare, a raccogliere sacchi buttati al ciglio della strada.
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di Redazione
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