La decisione
giovedì 17 Agosto, 2023
di Redazione
I parchi pubblici sono luoghi qualificanti di una città e Rovereto ha sempre vantato orgogliosamente una presenza di spazi verdi dentro la città invidiabile. Ma sono anche luoghi particolarmente difficili da tenero sotto controllo. Ora, l’ultimo terribile episodi accaduto in uno dei parchi più problematici della città ha di nuovo alimentato il dibattito, anche de nel caso specifico appare quanto meno azzardato fare un discorso di sicurezza legato ai giardini. Quanto è successo inSanta Maria, purtroppo, avrebbe potuto accadere ovunque, persino per strada. Tuttavia, il Comune ha deciso di intervenire in un altro luogo potenzialmente pericoloso, e cioè il giardino pensile di Lizzanella all’ex Marangoni Meccanica. Qualche dubbio su quel progetto c’era fin dall’inizio, ma si puntava sul fatto che la presenza di residenze avrebbe offerto un controllo e una sicurezza dati dalla frequentazione. In effetti, non è stato così. Fin da subito si sono raccolte e accumulate lamentele proprio dei residenti che fino a notte inoltrata sentivano schiamazzi provenire da quel grande terrazzo trasformato in un parco. Diverse segnalazioni sono arrivate anche per l’abbandono di bottiglie di alcolici, magari comprati poco prima nel supermercato sottostante e poi consumati proprio in quel parchetto che, tutto sommato, è lontano da occhi indiscreti. Il luogo, dunque, si è prestato a diventare una sorta di punto attrattore anche di personaggi non graditi. L’aumento delle frequenze di sorveglianza da parte della polizia municipale non ha risolto la questione, a cui si tenta di porre rimedio con una nuova ordinanza dirigenziale che vieta l’accesso e la permanenza al parco nelle ore notturne, cioè dalle 22 alle 7. Un provvedimento, se si vuole, antipatico perché per definizione un parco dovrebbe essere libero, accessibile sempre e da chiunque, luogo di accoglienza e di rispetto verso il luogo stesso e degli altri fruitori. Ma evidentemente non è questa la stagione. Le telecamere ormai sono spuntate ovunque e altre saranno mese: ricordiamo banalmente lo stesso parco Nykolajewka, più volte oggetto di interventi per renderlo sicuro, ma anche più prosaicamente il giardino di Noriglio, monitorato per mesi da una telecamere, quello di Marco vittima di numerosi gesti di vandalismo, ma anche i più celebri Perlasca e alla Pista, spesso segnalati per presenze equivoche. Lo stesso fatto che da anni non si riesca ad aprire i servizi igienici fa capire quale sia la difficoltà a tenere sotto controllo un patrimonio così vasto. Si era anche arrivati, a livello politico, a suggerire la recinzione dei parchi pubblici per poterli chiudere, magari proprio di notte, ma non se n’è fatto nulla, anche per non dare l’impressione che Rovereto fosse una città sotto assedio. Come in effetti non è. Però qualche provvedimento per evitare che la situazione degeneri è sempre buona cosa da prendere. Al parco dell’ex Marangoni, come in vicolo Parolari (altro punto delicato della città), dove avanza rapida la progettazione di una trasformazione della stradina in un luogo più urbano, senza traffico di auto (bandite, tranne quelle dei residenti), con telecamere e illuminazione e con l’ingresso principale del museo spostato appositamente nel vicolo in modo da creare una frequentazione virtuosa.