Disabili
martedì 29 Novembre, 2022
di C.C.
È positivo il bilancio del primo fine settimana nell’appartamento di viale Trento che ospita il progetto «Io abito» finalizzato allo sviluppo dell’autonomia, abitativa in questo caso, di persone con disabilità. Le ragazze coinvolte, affiancate da operatori e volontari, hanno avuto modo di condividere il tempo insieme cucinando, giocando e divertendosi. Un’esperienza importante in previsione di un futuro in cui la famiglia di origine non sarà più presente, un’esperienza che regala autonomia e autodeterminazione a persone alle quali per molto tempo si è attribuita una incapacità di fare in questo senso. E un’esperienza che dona sollievo e tranquillità alle famiglie, preoccupate di quel tempo in cui non riusciranno più a sostenere i loro cari.
Con l’ingresso del primo gruppo di utenti nell’appartamento situato nel complesso Intercity di viale Trento a Rovereto, è ufficialmente partito il progetto «Io Abito». L’iniziativa è della cooperative sociali Amalia Guardini di Rovereto e Villa Maria di Calliano e può contare sul supporto dei Servizi sociali del Comune di Rovereto e della Comunità della Vallagarina. L’appartamento è stato messo a disposizione, in affitto, da Itea.
Il progetto si pone l’obiettivo di favorire la crescita personale e i processi di autonomia di un gruppo di ragazze e ragazzi con disabilità in previsione di un futuro in cui la famiglia di origine non sarà più presente al loro fianco.
«I gruppi che prenderanno parte all’iniziativa – riferisce Anastasia Sandri, operatrice di Villa Maria, che insieme ad Arianna Gallo della Cooperativa Guardini è la referente del progetto – saranno diversi e variegati, formati non solo da persone che frequentano le nostre cooperative, sempre affiancati da operatori e da volontari che hanno ricevuto una idonea formazione». I gruppi, che per il momento sono tre e sono composti da quattro persone, soggiorneranno a rotazione nell’alloggio di «Io Abito» per periodi di quattro giorni, dal giovedì sera al lunedì mattina. Metà settimana fuori casa, un po’ come capita agli studenti pendolari in città universitarie vicine alle loro di origine. I giovani partecipanti al progetto saranno incoraggiati a trovare le loro risposte e le loro soluzioni ai problemi che si presenteranno nella quotidianità della vita in appartamento. Insieme decideranno le attività da svolgere e concorderanno la distribuzione dei compiti, insieme impareranno a vivere lontani dalle ali protettive dei loro famigliari, pur se in un ambiente ancora protetto. Sarà un allenamento di autonomia e adultità.
Nelle scorse settimane il progetto è stato presentato alle famiglie degli utenti, che hanno espresso i loro suggerimenti e le loro aspettative. Contemporaneamente si sono tenuti degli incontri per i volontari. Per favorire l’inclusione nella realtà che accoglie il progetto si sono inoltre presi contatti con l’associazionismo e le attività commerciali, tra cui Coop Trentino, della zona di viale Trento.
È ampiamente positivo il bilancio del primo weekend del percorso che ha occupato lo scorso fine settimana. «Le ragazze – racconta Anastasia – hanno fatto il loro primo ingresso in appartamento e hanno avuto modo di condividere parecchio tempo insieme cucinando, giocando e divertendosi in compagnia».
Aggiunge un ringraziamento Arianna Gallo: «Vogliamo dire grazie a tutte le persone, i volontari, gli amici, i soci che ci hanno aiutato donandoci tempo e beni per arredare e sistemare il nostro appartamento. È anche per merito loro che questa esperienza si è concretizzata».
Il progetto «Io Abito» è destinato a crescere. Già all’inizio del prossimo anno Itea metterà a disposizione dei percorsi di abitare accompagnato proposti dalla cooperativa Villa Maria e dalla Guardini un secondo appartamento a Rovereto, in via Vene