Il raid
domenica 26 Maggio, 2024
di Redazione
Lascia sconsolati e amareggiati, ancor di più perché si capisce che è stata un’azione organizzata e premeditata, senza alcuno scopo né obiettivo se non quello di fare danni. L’altra notte la baita degli alpini in Costa Violina, sopra Lizzana, è stata infatti presa di mira dai vandali che l’hanno letteralmente devastata. Probabilmente una bravata fatta in compagnia, organizzata magari dopo una serata alcolica, ma è ben difficile trovare una motivazione a quanto è successo.
Ieri mattina sono stati proprio gli alpini – che hanno lassù il loro storico e tradizionale punto di riferimento per stare in compagnia ed organizzare le molteplici attività di solidarietà – ad accorgersi con rabbia del misfatto. La porta era stata aperta a colpi di accetta in modo brutale, le bombole del gas buttate di fuori, tutto quello che c’era all’interno riverso sul pavimento. Oltre alla confusione anche danni molto ingenti alla struttura. Ma alla fine quello che fa più male non è certo, questo, ma l’assoluta gratuità del gesto. È infatti escluso che qualcuno sperasse di trovare nella baita soldi od oggetti di valore; alla peggio avranno trovato un pezzo di salame o di formaggio, ma se era cibo che cercavano di sicuro non serviva sventrare l’incolpevole baita e colpire nel cuore il gruppo degli alpini che le porte, invece, le hanno sempre aperte a tutti e non hanno certo lesinato piatti di pasta o fette di salame a chiunque si fosse avvicinato.
Il destino di quell’area è comunque destinato a cambiare e ad essere presidiato (e quindi controllato) in modo più costante. La baita, infatti, dovrebbe essere trasformata nel centro di accoglienza per turisti e visitatori destinati alle orme dei dinosauri e al parco dei Lavini più in generale. Si sta già lavorando da tempo al progetto, ma ancora nulla si è mosso. Nel senso che risulta piuttosto complesso portare fin là i servizi necessari a rendere la struttura aperta al pubblico, a cominciare da acqua e luce. La struttura poi metterà a disposizione spazi sufficienti a diventare anche una sorta di centro didattico per le scolaresche. Lì potrebbe trovare avvio – tra le altre proposte – il tour che il Museo civico già offre agli istituti scolastici e una saletta potrebbe servire agli scopi didattici legati alla scoperta dei Lavini e delle sue peculiarità geologiche, storiche e naturalistiche. Solo a quel punto sarà possibile quindi mettere la videosorveglianza ed evitare che succedano ancora vandalismi come quelli dell’altra notte.