Sport

lunedì 28 Ottobre, 2024

Ruggero Tita, da Caldonazzo all’oro olimpico

di

Il velista: «Dopo Parigi mi devo riposare poi penserò alla Coppa America. Los Angeles 2028? Forse ci rivedremo con una nuova compagna»

Dal lago di Caldonazzo alle olimpiadi di Parigi di questa estate. Ruggero Tita di Civezzano, nato a Rovereto nel 1992, di strada ne ha fatta tanta da quando veleggiava nel lago valsuganotto da bambino con l’associazione Velica Trentina. Proprio qui Tita ha imparato ad andare in barca, poi lo storico oro olimpico nel 2021, in coppia con la velista Caterina Banti. La prima medaglia in assoluto per una squadra mista italiana. Da lì in poi l’ascesa del trentino è inarrestabile, fino ai Giochi Olimpici di Parigi dove, ancora con Banti, si riconferma campione olimpico nella Vela Nacra 17. Al circolo sulle sponde del lago di Caldonazzo, a Valcanover nel Comune di Pergine, in tanti lo ricordano con orgoglio e non manca occasione per festeggiarlo, ma anche di imitarlo. Sono tanti i bambini, i ragazzi, giovani atleti e atlete della Velica di Caldonazzo che sognano di diventare come lui un giorno. «Qui fra le piccole onde ho imparato a navigare con il vento debole. Tutto è iniziato su questo lago», sono state le parole del campione trentino, in visita ieri pomeriggio proprio a Valcanover, dove è stato festeggiato dai soci della associazione e dagli amici, per il traguardo raggiunto con il secondo oro olimpico. «Direi che è stato fondamentale partire dal lago di Caldonazzo, anche se il vento era leggero. Mi è servito imparare a veleggiare anche in quelle condizioni, mi è tornato utile a Marsiglia questa estate dove il vento oscillante ha fatto da padrone». Non sono mancate le parole nostalgiche, che richiamano ricordi lontani nel tempo: l’inizio della storia sportiva del campione trentino. «La Velica la conosco come le mie tasche -ha continuano- Qui fra queste quattro mura ci ho passato le mie estati. Mio padre ormeggiava la sua barca proprio alla fine di quel pontile, dove prendevo il sole, aspettando che si alzasse il vento e poi le onde, mai troppo alte (ride ndr)». In una sala gremita di bambini, vecchie conoscenze e ammiratori, Tita ha parlato anche del suo futuro agonistico, che continuerà senza la compagna di barca, a prua, Caterina Banti, che dopo gli ultimi giochi olimpici ha deciso di lasciare l’agonismo. «Per il futuro ho deciso di andare avanti step by step -ha spiegato- Mi riposerò, prenderò una pausa. Dopo inizierà la preparazione per la Coppa America che sarà fra 2026 e 2027. Cercherò di ripartire con tranquillità, forse mi rivedrete a Los Angeles 2028». Poi i festeggiamenti con i piccoli ammiratori, che in comune con lui hanno la passione per la vela e tanta voglia di «imparare ancora».