Guerra

domenica 15 Ottobre, 2023

Sale a 2.670 il numero delle vittime palestinesi nella striscia di Gaza

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Oltre 9.600 feriti. Secondo l'Onu gli sfollati in una settimana superano il milione

È salito a 2.670 morti e oltre 9.600 feriti il bilancio delle vittime palestinesi nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre, giorno dell’attacco di Hamas contro il sud di Israele. Lo riferisce il ministero della Sanità palestinese.

In mattinata (di domenica 15 ottobre) l’ufficio del primo ministro israeliano ha affermato che più di 1.400 persone sono state uccise in Israele dall’offensiva lanciata da Hamas dallo scorso 7 ottobre. Lo riporta Al jazeera. «Oltre 1.400 sono stati uccisi e oltre 120 israeliani sono stati rapiti dai terroristi di Hamas», ha detto ai giornalisti Tal Heinrich, portavoce dell’ufficio del primo ministro.

Nel frattempo il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica iraniana, i cosiddetti Pasdaran, sta spostando alcuni dei suoi membri verso il confine israeliano, suscitando preoccupazioni che un nuovo fronte possa aprirsi nello scontro tra Tel Aviv e Hamas. Lo scrive il Wall Street Journal. Secondo un consigliere del governo siriano e un attivista di Deir ez-Zor, il corpo ha ridistribuito i combattenti dalla città siriana orientale di Deir ez-Zor verso sud in un’area vicino a Damasco. L’attivista ha detto che alcuni dei militari ridistribuiti erano esperti missilistici. Il consigliere del governo siriano ha affermato che l’obiettivo dell’Iran rimane in gran parte difensivo.

Onu: 1 milione di sfollati a Gaza in 1 settimana
Si stima che ci sia circa un milione di persone sfollate nella Striscia di Gaza dopo la prima settimana di guerra tra Hamas e Israele. Lo ha affermato Juliette Touma, portavoce dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa). Non è chiaro quanti palestinesi siano rimasti nel nord di Gaza, ha aggiunto Touma.

 

Al-Sisi a Blinken: «Operazione Israele a Gaza è punizione collettiva»

L’operazione di Israele a Gaza ha superato «il diritto all’autodifesa» e si è trasformata in «una punizione collettiva». È quanto il presidente dell’Egitto, Abdel Fattah al-Sisi, ha detto al segretario di Stato Usa, Antony Blinken, durante il loro incontro al Cairo, dove Blinken è arrivato oggi nell’ambito del suo giro in Medioriente per tentare di arginare l’escalation ed evitare che la guerra fra Israele e Hamas scateni un conflitto regionale più ampio.

Prima di recarsi in Egitto, Blinken aveva incontrato il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman a Riad. L’incontro ha fatto seguito ai colloqui avuti nei tre giorni precedenti con i leader di Israele, Emirati Arabi Uniti, Bahrein, Qatar, Giordania e Autorità Palestinese. Il portavoce del dipartimento di Stato Usa, Matthew Miller, ha detto ai giornalisti che viaggiano con Blinken che il segretario di Stato tornerà lunedì a Tel Aviv «per ulteriori consultazioni con funzionari israeliani», la seconda visita di Blinken in Israele in cinque giorni che giunge mentre crescono i timori che un’imminente offensiva di terra israeliana a Gaza possa scatenare una guerra più ampia con conseguenze umanitarie devastanti.