la polemica
giovedì 19 Ottobre, 2023
di Tommaso di Giannantonio
Mattarello non ci sta a dire addio al prolungamento della linea ferroviaria Trento-Malè fino alla stessa frazione a sud del capoluogo. «Era ed è l’unica vera soluzione per collegare in modo rapido tutta la città da nord a sud, ma come sempre noi siamo tagliati fuori». E così il presidente della circoscrizione Alessandro Nicolli lancia una provocazione: «Forse è proprio ora di ripensare a ridiventare Comune».
Comune e Provincia hanno infatti deciso di abbandonare il Nordus nella sua versione originaria, cioè il progetto di prosecuzione della Trento-Malè fino a Mattarello. Le nuove fermate della metropolitana di superficie sarebbero state il futuro centro intermodale all’ex Sit, le Albere, via Monte Baldo, il nuovo ospedale in via al Desert, la limitrofa zona sportiva, il Marinaio, la località di San Vincenzo e Mattarello. I treni sarebbero passati ogni 15 minuti. E ogni convoglio avrebbe accolto fino a 360 passeggeri. Questa era l’ipotesi allo studio, ma Comune e Provincia, alla luce dell’analisi di Pini Group, hanno ritenuto di scartare il progetto: la metropolitana su rotaia costa troppo e potenzialmente non elimina così tante auto dalle strade del capoluogo.
La giunta provinciale formalizzerà questa decisione domani, nell’ultima seduta della legislatura, aggiornando le linee strategiche per la pianificazione della mobilità. Allo studio, dunque, restano solo due scenari per il collegamento rapido nord-sud: il tram o il sistema ad alta frequenza dei bus elettrici.
Venuto a conoscenza di questo cambio di rotta, il presidente della circoscrizione di Mattarello si è lasciando andare a uno sfogo sul suo profilo Facebook. «Il Nordus era ed è tutt’ora la cosa più sensata che è stata proposta per collegare tutta la città di Trento da Nord a Sud ma come succede oramai da troppo tempo ci sono cittadini di serie A e di serie C — ha scritto Alessandro Nicolli — E a rimarcare la distanza si procede con l’ipotetico interramento della ferrovia sempre e solo in centro città a discapito delle zone che iniziano a pagare pesantemente la realizzazione della mezza circonvallazione. Forse è proprio ora di ripensare a ridiventare Comune». Il post si chiude appunto con una provocazione, accompagnata anche dallo stemma «Comune di Mattarello».
«È solo una provocazione, ma fa capire lo stato d’animo della circoscrizione», spiega poi al telefono Nicolli, che insiste. «Il prolungamento della Trento-Malè è la soluzione ottimale per il collegamento con la città perché avrebbe più fermate dedicate. Il tram e il bus sarebbero in riga con le auto, non sarebbero più concorrenziali. Due fattori sono determinanti per essere concorrenziali: il prezzo e il tempo. Con il tram e, soprattutto, con il bus ci si metterebbero 35 minuti per arrivare in città. Non converrebbero più».
In teoria, in linea ipotetica, i bus elettrici rapidi avrebbero più o meno le stesse fermate e passerebbero ogni 10 minuti, non 15 come la Trento-Malè. «Voglio vedere quando finiranno incolonnati — dice Nicolli — Non è prevista neppure la corsia riservata dal centro città a sud».
La tramvia, invece, sarebbe realizzata sull’areale ferroviario liberato dall’interramento della linea storica del Brennero. Prima, però, bisogna fare l’interramento. «Stiamo parlando dei se e dei ma — conclude il presidente della circoscrizione — L’interramento stesso taglierebbe fuori Mattarello. Non ci vengano a parlare della nuova stazione di Mattarello perché non è una soluzione. Il Nordus è altro».
L'inchiesta
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