Il caso
martedì 22 Agosto, 2023
di Redazione
Non si placano le polemiche sul generale Roberto Vannacci. L’ormai ex numero uno dell’Istituto geografico militare di Firenze è finito nell’occhio del ciclone dopo la pubblicazione del libro-invettiva autoprodotto «Il mondo al contrario». Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, dice no alla «condanna al rogo a mo’ di Giordano Bruno» e spiega che comprerà il volume di 357 pagine di Vannacci, «additato come un pericolo», perché «prima di giudicare è giusto leggere, conoscere, capire». Intanto, il Nuovo sindacato carabinieri «esprime un particolare e sentito ringraziamento al generale il quale, grazie al suo libro, ha fatto conoscere al mondo intero che anche per i militari è garantito il diritto costituzionale della libertà di pensiero».
Fanno discutere soprattutto le parole di Salvini, che tra l’altro nel pomeriggio ha avuto con il generale una telefonata, definita «molto cordiale» da fonti leghiste. «Al liceo ho letto anche il ‘Manuale del guerrigliero’ di Ernesto Che Guevara, perché sono curioso e quindi leggerò anche il libro di questo generale che ha fatto missioni in Afghanistan, Somalia, Iraq, che ha salvato vite e ha difeso la patria e i suoi ragazzi, aprendo dossier e denunce sull’uranio impoverito», ha detto il vicepremier sui social.
Vannacci, intanto, è tornato a parlare in tv. «Non ho sentito il ministro Crosetto. Non è tenuto a chiamarmi. Ho letto sui giornali le sue dichiarazioni e a queste mi attengo», le sue parole a Canale 5. E poi ha aggiunto: «Non conosco il provvedimento che il ministro ha aperto nei miei confronti, io non ho ricevuto nessuna informazione. Non sono stato rimosso, né destituito, bensì avvicendato».
La polemica politica tocca, però, anche il ministro Guido Crosetto. L’ex sindaco di Roma e leader del Forum dell’indipendenza italiana, Gianni Alemanno, affonda: «Ha umiliato la parte migliore del suo esercito: in prima linea chi vuole mandare? Ci va lui?». E, dopo le parole di Salvini, il Pd va all’attacco. «Il governo è sempre più diviso e il ministro Crosetto sempre più isolato», il commento di Franco Mirabelli, vicepresidente dei senatori dem. Gli fa eco il capogruppo Pd in commissione Difesa alla Camera, Stefano Graziano: «Chiediamo alla premier Giorgia Meloni se lei sta dalla parte del ministro della Difesa, che ha giustamente avallato l’avvicendamento del generale, o dalla parte di Salvini».
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