il caso

venerdì 8 Novembre, 2024

Sanità, la denuncia Uil: «Una coop di Bologna per reclutare medici a 2000 euro al giorno»

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Una scelta per garantire la sostenibilità dell’Unità Operativa di ostetricia/Ginecologia negli ospedali di Cles e di Cavalese. Il sindacato: «Ennesimo scandalo»

Il dibattito sulla sanità è ancora acceso e i toni si fanno più duri dopo l’ennesimo «scandalo» denunciato dal sindacato UIL FPL Sanità del Trentino. Secondo quanto riportato in una nota del segretario generale Giuseppe Varagone «per garantire la sostenibilità dell’Unità Operativa di ostetricia/Ginecologia di Cles e di Cavalese si è ricorso ad una cooperativa Bolognese per reclutare medici pagati 2mila euro al giorno». Una «decisione – continua – scandalosa e discriminatoria nei confronti dei medici strutturati che vengono remunerati molto meno e con un contratto scaduto dal 2019».

Una scelta che si somma alla mancanza di investimenti adeguati, l’assenza di strategie mirate da parte dell’Azienda Sanitaria che ha lasciato reparti cruciali in una situazione di precarietà. «E non possiamo ignorare – si legge nella nota –  il fallimento evidente delle chirurgie e delle ortopedie nelle strutture periferiche, con numeri che parlano di una situazione a dir poco allarmante».

Secondo i report, infatti, «la performance di queste unità è ben al di sotto degli standard minimi richiesti, generando frustrazione tra i pazienti e i professionisti».

Il sindacato chiede alla parte politico-amministrativa del Trentino di attuare soluzioni per invertire la rotta ormai in declino data l’insostenibilità dell’attuale stato della sanità e conclude con una stoccata alla Provincia «troppo concentrata sulla transizione universitaria, e interessata a questioni di vanità piuttosto che al bene della cittadinanza».