La questione
sabato 7 Ottobre, 2023
di Redazione
«È assurdo pensare che dopo molteplici missive di richiesta di assunzioni nelle varie Unità operative, da parte della Uil Fpl Sanità, ancora oggi ci sentiamo rispondere dalla Provincia e dall’Apss che loro hanno assunto il personale medico, sanitario e Oss necessario, enfatizzando l’aumento dello stesso in diverse realtà operative degli ospedali trentini, massimamente dopo la Pandemia» ad affermarlo sono i sindacati, con una nota di sabato 7 ottobre. E, come precisa il segretario generale della Uil Fpl Sanità del Trentino, Giuseppe Varagone: «queste assunzioni sono state impiegate per “rattoppare gli organici” dovuto a pensionamenti, dimissioni volontarie e da uno scellerato taglio d’assunzioni. Non è possibile rimandare questa penosa situazione, rischiando ulteriori dimissioni volontarie da parte del personale ormai ridotto allo stremo o addirittura alla chiusura di reparti o ridimensionamenti dei posti letto». E le parole del sindacato troverebbero anche immediato riscontro concreto, per il nascere di quelle che sono state definite dallo stesso «situazioni incresciose come quelle che sta attraversando l’Ospedale Riabilitativo Villa Rosa di Pergine Valsugana, una realtà d’eccellenza trentina dove per carenza di personale Infermieristico e Oss si deve arrivare a soluzioni estreme come ridimensionamenti di posti letto e sovraccarichi di lavoro per il personale in essere, ormai ridotti allo stremo con continui turni aberranti, straordinari e ferie non concesse». Non sarebbe tanto più leggera la situazione nel capoluogo. «All’ospedale Santa Chiara di Trento – dichiara ancora Varagone – la situazione è drammatica. La sofferenza di personale medico, sanitario e Oss è diventata cronica, basti pensare che si continua a spostare di continuo il personale in turno per poter garantire il minimo di assistenza ai degenti presente nelle varie Unità Operative, ciò può comportare un elevato rischio di errore da parte del personale sanitario verso chi è ricoverato. Per citare alcune criticità, nel Pronto Soccorso e nella Farmacia di questo nosocomio si continua imperterriti a lavorare sottolivello di organico, basti pensare che i Tecnici di Laboratorio in farmacia sono sotto di 3 unità su 10 totale e nel frattempo il lavoro negli ultimi 2 anni è aumentato di oltre 20%».
Continua Giuseppe Varagone: ׂnelle scorse settimane siamo stati informati che per carenza di personale infermieristico nell’Unita Operativa di Pediatria/Neonatologia dell’Ospedale di Rovereto la decisione presa da parte della Dirigenza dell’Apss, sia stata quella di ridurre di un’unità il personale Infermieristico presente sul turno notturno. Questa atroce decisione sta comportando un elevato rischio e disagio agli utenti, inoltre non sono più garantiti gli standard minimi di sicurezza sia per i Professionisti in turno che per gli utenti presenti.
Presso l’Ospedale di Arco l’Unità Operativa di Medicina Generale e di Pronto Soccorso è drammatica, la carenza di Personale Medico sta comportando un elevato stress lavorativo mai visto prima del personale rimasto. Nelle ultime settimane due Medici si sono licenziati per andare a prestare il loro servizio in realtà private trentine, in quanto da parte della dirigenza aziendale nessuno ha posto rimedio alle loro questioni».
Per tutte queste situazioni e altre che il segretario generale ha ricordato, il sindacato chiede che un incontro urgente per affrontare la questione delle assunzioni. Una richiesta che Uil Fpl Sanità del Trentino ritengono non più rinviabile, in quanto «questa situazione mette a rischio non solo le strutture sanitarie, ma anche i reparti e i servizi che, in queste precarie condizioni rischiano di interrompere la loro attività» Varagone che sostiene, inoltre, che «l’attenzione deve concentrarsi sulla risoluzione di questa crisi, affinché la salute dei cittadini e degli Operatori Sanitari non sia compromessa e il Servizio Sanitario Trentino possa garantire la qualità dell’assistenza a tutti i livelli. È fondamentale agire con determinazione per superare questa emergenza e assicurare un futuro più stabile e sicuro alle strutture sanitarie».