il caso sat
mercoledì 8 Maggio, 2024
di Simone Casciano
La Sat ha un nuovo presidente, Cristian Ferrari, ma le tensioni emerse nel sodalizio, che avevano portato ad un’assemblea elettiva piuttosto movimentata, sono tutt’ora presenti e l’elezione della nuova guida dell’associazione non le ha ricomposte, tanto che Ferrari è stato eletto con 9 voti, senza ottenere quindi la maggioranza piena dei voti del consiglio centrale.
Questo il motivo di quel comunicato che annunciava l’elezione del presidente arrivato così tardi dopo la mezzanotte tra lunedì e martedì.
Sarà ora una delle sfide del presidente e della sua giunta quella di ritrovare l’unità all’interno della Sat e anche del suo consiglio centrale, dove, numeri alla mano, attualmente non conta su una maggioranza solida.
Il retroscena
Erano i 19 nuovi membri del consiglio centrale della Sat le persone chiamate lunedì sera a nominare il nuovo presidente. È apparso subito evidente che ci fossero almeno tre correnti, o forse sarebbe più corretto dire cordate, rappresentate nell’assise. Alla prima votazione infatti hanno ricevuto voti Cristian Ferrari, Iole Manica e Mauro Mazzola. Al ballottaggio sono andati Manica e Ferrari e qui tutto si è bloccato. Si perché su 19 consiglieri la maggioranza si ha con 10 voti ma, votazione dopo votazione, né Manica, né Ferrari si avvicinavano a questo numero. In particolare perché tre votanti, legati a Mazzola, hanno continuato a votare scheda bianca. La candidatura di Mazzola sembra essere espressione di quel pezzo di Sat critico verso la gestione recente della Società, quell’area che aveva chiesto la modifica dell’ordine del giorno dell’assemblea chiedendo che la discussione precedesse il momento elettivo. Una richiesta formulata come mozione all’ordine del giorno proprio durante l’assemblea. Mozione che fu accantonata ma su cui i delegati si spaccarono, votando per metà a favore e per metà contro, a rendere evidenti le diverse visioni all’interno della Sat. Anche per l’elezione del presidente la richiesta era quella di risolvere le divisioni prima di nominare la nuova guida.
I consiglieri lasciano l’elezione
Con le votazioni che si susseguivano e nessuno dei due candidati che si avvicinava a raggiungere i voti necessari, stando ad alcune fonti accreditate, la presidente uscente di Sat Anna Facchini avrebbe detto: «Le schede bianche se ne escano per lasciare spazio all’elezione del presidente». Detto fatto i 3 consiglieri eletti si sarebbero alzati abbandonando l’aula. Solo a questo punto, con una maggioranza necessaria scesa a 9 voti, Cristian Ferrari è stato eletto nuovo presidente della Sat, ricevendo proprio 9 voti. A questo punto è stato lui a indicare in Cinzia Fedrizzi e Riccardo Giacomelli i suoi vicepresidenti, nell’ex giudice Carlo Ancona il nuovo segretario, mentre gli altri membri di giunta Franco Tessadri, Alessandro Rossi, Massimiliano Corradini, sono espressione del consiglio direttivo.
Ferrari: «Ora costruiamo»
Il neo eletto presidente preferisce non prendere di petto la tribolata elezione che ha portato alla sua nomina. «L’elezione ha richiesto molto tempo perché c’erano parecchie idee sulla Sat e sul suo futuro e ci è voluto tempo per fare sintesi – ha commentato – Mi prendo il lato positivo. Un’elezione movimentata è sintomo di una Sat fatta di persone che hanno a cuore il sodalizio. Non so se sono vere e proprie fratture. Ora il mio compito è quello di unire le competenze di giunta e consiglio per fare il bene del sodalizio». Del fatto che alla sua presidenza manchi una maggioranza piena si dice poco preoccupato. «Non ho la sfera di cristallo, ma non sono preoccupato. I voti cambiano a seconda dei temi».