cronaca

domenica 22 Settembre, 2024

Schiacciato dal trattore a Pelugo, la figlia della vittima: «Ci lascia un uomo buono»

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Giambattista Pollini era un punto di riferimento della comunità. Sacrestano ma anche amante delle cime, per anni aveva dato una mano ai rifugisti di Carè Alto

«Un uomo buono, che faceva tanto per gli altri. E allo stesso tempo molto riservato». Aveva il carattere della gente di montagna, Giambattista Pollini, di Pelugo, vittima dell’incidente avvenuto ieri mattina allo sbocco della val Borzago. Per quanto schivo, a 75 anni era ancora molto attivo, un punto di riferimento della comunità. Sacrestano, in un momento in cui, a causa della carenza di sacerdoti, la chiesa trentina si regge sempre di più, soprattutto nelle valli, sulla disponibilità dei laici. Ma anche amante delle cime che circondano quel territorio, la val Rendena, dove è nato e cresciuto: per anni ha dato una mano ai rifugisti di Carè Alto. «Era una persona che aiutava tutti quelli che avevano bisogno — racconta la figlia Valentina — è stato un bravo papà, che c’era sempre quando noi figli avevano bisogno d’aiuto». L’impegno in chiesa, per lui, era centrale. «È sempre stato un cristiano devoto — prosegue la figlia — un’attività a cui non avrebbe mai rinunciato è quella di suonare le campane. L’incarico di sacrestano lo ha preso in eredità con suo padre: quando il nonno è venuto a mancare ha iniziato a collaborare con i sacerdoti che si sono succeduti negli anni». Tra questi c’è anche don Carlo Crepaz, arrivato poco meno di un anno fa. «Un aiuto, il suo, indispensabile — spiega — in un momento in cui i sacerdoti seguono come nel mio caso sette parrocchie. Si tratta di un lutto molto sentito dalla comunità, perché oggi (ieri, ndr) ci ha lasciato una persona impegnata nel sociale a 360 gradi». A Pelugo, paese che non arriva a quattrocento abitanti, tutti ricordano il suo volto. Anche perché Pollini ha lavorato per anni nella vicina centrale elettrica dell’Enel. Trentotto anni di servizio, in pensione dal 2000. «Ci lascia un amico e un volto fraterno — le parole del sindaco Mauro Chiodega — una persona di cui tutto il paese sentirà la mancanza». Giambattista Pollini lascia, oltre a Valentina, il figlio Andrea e la moglie Gabriella. È mancato ieri attorno alle 14. Si trovava già al Santa Chiara di Trento dov’era stato portato in condizioni disperate: il suo corpo è stato portato nelle camere mortuarie. Non è ancora nota la data dei funerali.