cronaca

domenica 1 Ottobre, 2023

Schianto di San Donà, un murale per ricordare Freya

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Martedì i funerali della sedicenne nella chiesa di Sant’Antonio, stasera un momento di preghiera

Un grande cavalletto da disegno treppiede trasformato in una sorta di altare: la foto sorridente di Freya Alijah Macatangay come quadro, due lunghi nastri neri sistemati ai lati, in segno di lutto; una pianta verde ai piedi e tanti bigliettini riposti nel ripiano centrale della struttura in legno. Come invitava a fare il cartello sistemato in cima: «Lasciate un pensiero per Freya» l’appello, scritto in stampatello. Ieri mattina, al liceo artistico Vittoria frequentato dalla 16enne che giovedì sera è stata falciata e uccisa da una moto mentre tornava a casa con il suo monopattino, era una processione. Compagni di classe e amici con gli occhi lucidi e il viso tra le mani a susseguirsi di fronte a quella installazione realizzata in seguito alla tragedia, in attesa dei funerali che verranno celebrati martedì alle 13 nella chiesa di Sant’Antonio a Trento.

Il messaggio: «Brilla anche lassù»
Compagni e amici hanno realizzato anche un grande striscione per ricordare la studentessa. Un telo bianco con la scritta, definita con lo spray rosso, «Ciao Freya, ci manchi tanto, brilla anche da lassù», con tanto di cuore e con apposte le varie firme. Uno striscione appeso prima all’ingresso dell’istituto, poi, in accordo con i docenti, all’esterno, nel muro perimetrale che affaccia sulla strada, su via Zambra. «Seguiranno anche altre iniziative per ricordare Freya, stiamo già pensando di dedicarle un murale» anticipano alcuni di loro. Le parole sono soffocate dalle lacrime mentre ricordano l’amica, per molti anche una compagna di classe attuale o degli anni scorsi. «Amava far sentire bene gli altri, era una persona generosa e bella con quel suo sorriso, gliel’ho detto anche giovedì mattina, il giorno in cui è mancata, che un giorno si sarebbe vista bella così come la vedevo io» racconta l’amica del cuore che non riesce a darsi pace. «Per me era Fra, non Freya, comè è anche il mio soprannome. Parlava spesso del suo fratellino, nato due mesi fa, e si prodigava sempre per gli altri» la ricorda un’altra compagna. «Freya non mollava mai, era una tenace, entrambe ci eravamo ripromesse di passare il debito di matematica: il suo obiettivo era arrivare a fare l’architetta, voleva essere chi sognava di essere e di certo ci sarebbe riuscita» ancora una compagna. «Di lei ricorderò il suo sorriso: metteva di buon umore e gli altri sempre davanti, prima di se stessa» le parole di altre amiche che si stringono per farsi forza. «Abbiamo parlato della tragedia in classe e affronteremo l’argomento a scuola anche con gli psicologi» fa sapere la dirigente scolastica del liceo Vittoria, Daniela Simoncelli.

La salma nelle Filippine
Questa sera alle 20 ci sarà un momento di preghiera nella chiesa di Sant’Antonio mentre i funerali verranno celebrati martedì alle 13 nella stessa chiesa. Il rosario mezz’ora prima. «Non possiamo mancare» dicono compagni e amici. «Lunedì ci organizzeremo» fanno sapere dalla scuola. La salma della giovane, come da volere della famiglia, verrà portata (anche se non subito) in patria, nelle Filippine, dove aveva vissuto fino agli otto anni.B.C.