la tragedia
mercoledì 21 Agosto, 2024
di Ottilia Morandelli
Non c’è stato nulla da fare per Davide Lancioni. Diciannove anni, aveva ancora tutta la vita davanti. Lancioni, originario di Genova, ha perso la vita in un incidente stradale in Alto Adige poco prima della mezzanotte di lunedì. Il ragazzo stava percorrendo la statale 241 che attraversa la Val d’Ega, quando l’auto su cui era a bordo si è schiantata contro la parete di una galleria all’altezza di Cornedo. Al volante un ragazzo di origini straniere ferito in modo lieve, mentre sul sedile del passeggero un coetaneo italiano portato in ospedale a Bolzano in condizioni gravi ma non in pericolo di vita. Davide al momento dell’impatto era sul sedile posteriore. Lo schianto è stato fatale. Non c’è stato nulla da fare. Per ricostruire la dinamica esatta dell’accaduto i carabinieri della compagnia di Bolzano. Probabilmente a causa della velocità, vicino a una curva l’auto ha invaso la corsia opposto, poi si è schiantata contro la parete della galleria, poi contro il guardrail. I militari adesso indagano per omicidio stradale, lesioni gravi e gravissime.
Il ricordo
«Davide era solare, pieno di vita. Generoso. Lavorava da noi ormai da tre anni. Era molto affezionato al Trentino». Commosso, Riccardo Mich, uno dei proprietari del Berghotel Miramonti in località Stava, nel comune di Tesero, parla del suo dipendente e amico Davide Lancioni.
Un ricordo dolce amore. «Veniva ogni estate e ogni inverno per la stagione. Gli piaceva stare qui. Aveva iniziato con uno stage, poi era stato assunto come dipendente», continua Mich.
Davide faceva l’aiuto cuoco. Un lavoro che stava diventando anche una passione e che lo legava alla famiglia Mich, gestrice dell’Hotel. «Era affezionato alla nostra attività, così come alla nostra famiglia e noi di lui. Mio fratello più piccolo ha circa la sua età, erano molto legati. Ora è a Bolzano a dare l’ultimo saluto a Davide. Era diventato parte della squadra, ci mancherà», le parole del collega.
Il lutto
Ma dove stava andando Davide due notti fa? «Non ne ho idea. Stava tornando a casa da quello che ho capito. Viveva qui in hotel da noi. Spesso usciva la sera, andava con gli amici a qualche festa. Ma non credo sia questo il caso. Di lunedì in Alto Adige non so cosa ci sia da fare. Una tragedia».
I colleghi e i proprietari dell’albergo erano diventati come una famiglia per Davide, così lontano da Genova per tanti mesi. Figlio di genitori separati, il padre residente da anni all’estero, il giovane aveva trovato in quel paesino della val di Fiemme tanti amici. Amici che lavoravano anche nel residence lì vicino, l’Hotel Shandranj. Qui Davide aveva anche trovato l’amore. Una giovane ragazza che come lui faceva la stagione. «La mia collega non vuole parlare, è un dramma, è successo tutto in fretta, troppo presto per esprimerci», fa sapere una collega della fidanzata di Davide.
Ieri gli amici più stretti, i proprietari dell’hotel Miramonti con la mamma di Lancioni, Simona, erano tutti a Bolzano per salutare un’ultima volta il diciannovenne.
Tesero è scosso per quello che è successo. Una vita spezzata in maniera violenta, troppo presto. «Ci stringiamo attorno alla famiglia di Davide per questa terribile perdita. Un ragazzo giovane che si è dedicato al nostro territorio», le parole della prima cittadina Elena Ceschini.
opere
di Redazione
L’intervento riguarda la prima unità autonoma e funzionale che prevede spazi efficienti per il Tribunale Ordinario, i Giudici di Pace e le attività correlate, come archivi e sale riunioni
il caso
di Redazione
«Sarò contento quando gli italiani la prenderanno a calci», «ragazzetta sciagurata»: la speleologa di 32 anni è stata travolta da un'ondata di critiche dopo essere stata salvata dagli abissi di Bueno Fonteno