L'inchiesta
martedì 7 Novembre, 2023
di Simone Casciano
Nuova stagione e nuovo rincaro. Ormai per molti amanti dello sci novembre non è solo il momento in cui aspettare con trepidazione l’annuncio dell’apertura delle piste, ma anche quello in cui scoprire, con preoccupazione, di quanto è aumentato il costo degli skipass. Complice l’inflazione, da quando gli impianti hanno aperto, dopo la pausa pandemica, i rincari sono stati significativi, sia nella stagione 21/22 che in quella 22/23, e anche quella alle porte non fa differenza. Il rincaro medio, nei comprensori sciistici del Trentino è del 6,6%, con picchi che arrivano al doppio e aumenti più contenuti.
Il costo per una famiglia di quattro persone quindi può arrivare a superare anche i 300 euro anche se spesso le offerte permettono di risparmiare sul costo degli skipass dei figli.
Campiglio regina dei rincari
La «Perla delle Dolomiti di Brenta» quest’anno è quella che ha fatto registrare i rincari più importanti. Uno skipass giornaliero per adulto in alta stagione è passato dai 70 euro di un anno fa ai 79 previsti per l’inverno 2023/2024. Un 12,8% che è quasi il doppio dell’aumento medio. Crescono anche i biglietti per le fasce Junior (nati dopo il 30/04/07) e kids (nati dopo il 30/04/15). Va detto però che i bambini se accompagnati da un adulto che ha acquistato lo skipass, ne ricevono uno gratuito della stessa durata. Inoltre se si acquista un biglietto che vale per più giorni e tra di essi c’è una domenica questa viene regalata. Infine si può risparmiare ulteriormente prenotando in anticipo sul portale online.
Dolomiti Superki a 80 euro
Lo skipass che anche quest’anno difende la cintura di più costoso dell’arco alpino orientale rimane quello di Dolomiti Superski. Il giornaliero per adulto in alta stagione costa 80 euro (soglia psicologica non indifferente), contro i 74 di un anno fa, un incremento dell’8%. Anche in bassa stagione si passa da 63 a 72. Va detto però che in questo caso si tratta dello skipass valido per tutti i 12 comprensori del consorzio. Un’offerta quindi più appetibile per chi vuole fare uno stagionale e visitare molteplici stazioni sciistiche oppure per chi sfrutta una giornata per sciare in più località, magari facendo il leggendario «Sella Ronda». Gli skipass per i singoli comprensori hanno prezzi diversi. I prezzi più alti sono quelli di Cortina, Plan de Corones, Alta Badia e Val Gardena (74- 67 euro a seconda della stagione). Più abbordabili le piste trentine. Per sciare tra val di Fassa e Carezza un adulto spende dai 59 ai 64 euro, per il comprensorio val di Fiemme Obereggen da 60 a 66.
La forza dei tre
Più contenuti i rincari per quel che riguarda i comprensori del Monte Bondone (vedere articolo a destra), Paganella e Folgaria-Lavarone. Sulla Paganella il prezzo è unico per tutta la stagione, senza distinzione neanche tra feriale e festivo. Il rincaro è del 5%, lo skipass giornaliero per un adulto passa 59 a 62 euro. Gli impianti dell’Alpe Cimbra invece, come quelli del Bondone, non fanno distinzione tra alta e bassa stagione per quel che riguarda lo skipass giornaliero (lo fanno invece sugli stagionali o per giorni molteplici) ma distinguono tra giorni feriali e festivi. Il rincaro comunque è assai contenuto, appena del 3,6%. Il vantaggio nell’offerta di questi tre comprensori poi è la loro collaborazione. Tutti e tre infatti, Bondone, Paganella e Folgaria, prevedono la possibilità per chi sottoscrive skipass stagionali o anche di più giorni, di poter sciare per alcuni di essi anche sulle piste degli altri comprensori. Una scelta che permette di ampliare l’offerta e rendere la proposta dello stagionale particolarmente attrattiva per le famiglie dei residenti (che hanno un prezzo scontato) e che possono così accompagnare i bambini nell’avvicinamento allo sci sulla montagna di riferimento, senza rinunciare a qualche gita negli altri comprensori.
Caccia al risparmio
Nonostante i pacchetti e le offerte per gruppi l’aumento costante dei prezzi a reso una giornata sugli sci un lusso che forse sempre meno famiglie potranno permettersi. Tra skipass, benzina pasti e pernottamento, anche queste voci che non sono state immuni da rincari, per un weekend sulle piste una famiglia rischia di spendere più di 700 euro, una coppia anche più di 600 e un singolo oltre i 350. In questo contesto il rischio che lo sci passi da hobby a lusso sembra sempre più alto.
turismo
di Redazione
In testa Trento, Val di Sole, Monte Bondone e Pinè. L’assessore Failoni smentisce calo del 50%: «È importante fare chiarezza fornendo un quadro preciso della situazione del nostro settore»