Economia

giovedì 8 Agosto, 2024

Scontro in Camera di commercio, Confindustria lascia il coordinamento imprenditori: «Escluso un terzo del Pil trentino»

di

L'insoddisfazione degli industriali dopo il rinnovo della giunta e l'elezione del nuovo presidente De Zordo

«Nella nuova giunta non ci sono né rappresentanti di Confindustria Trento né di Confesercenti del Trentino. In altre parole, non è rappresentato più di un terzo del Pil provinciale».  Le parole di Fausto Manzana, presidente uscente di Confindustria Trento, in seguito all’elezione del nuovo presidente della Camera di commercio Andrea De Zordo nonché dell’esclusione degli industriali dalla nuova giunta della Camera di commercio, delineano uno scontro tra gli imprenditori trentini che si fa sempre più duro. E che è culminato dalle dimissioni dell’associazione degli industriali dal Coordinamento imprenditori.
«Di fronte a una pressante richiesta di rinnovamento, stimolata in particolar modo dalla nostra associazione, ma condivisa anche dalle altre componenti del mondo economico – prosegue Manzana – siamo riusciti a ottenere un passo indietro, seppure all’ultimo minuto, da parte del presidente Giovanni Bort, il quale – spiega –  aveva già annunciato di volersi candidare  alla presidenza della Camera di commerciper un terzo mandato».  Insieme al suo passo indietro, il presidente Bort ha proposto la candidatura del presidente dell’Associazione artigiani Andrea De Zordo, la cui elezione al vertice della Camera di commercio è stata accolta con favore da Confindustria. Per l’associazione la sua figura infatti «rappresenta quell’elemento di cambiamento e di novità che avevamo chiesto», e a cui, pertanto, non manca di augurare «buon lavoro».

Purtroppo però, per Manzana  il rinnovamento sarebbe avvenuto solo a metà: «con una logica che contraddistingue chi si dichiara favorevole al cambiamento purché non sia toccato direttamente, il presidente Bort ha fatto in modo di escludere dalla nuova giunta camerale coloro che avevano chiesto a gran voce il cambiamento».  Spiace rilevare che, nonostante il passo indietro, all’ultimo minuto , del presidente uscente Bort per favorire il ricambio, le Associazioni che avevano chiesto insistentemente tale cambiamento – tra cui Confindustria Trento – siano state penalizzate con l’esclusione dalla Giunta camerale». Sarebbero, quindi, venute a mancare «la coesione e la coerenza all’interno del Coordinamento, il cui vertice avrebbe dovuto chiedere il rispetto degli accordi presi».  A Confindustria non è piaciuto nemmeno l’atteggiamento del presidente  pro tempore del Coordinamento Provinciale, nonché di Ance Trento, Andrea Basso, reo non solo di aver accettato di essere candidato per la Giunta camerale, ma «di considerarla anche un successo».

Per questa ragione – prosegue Manzana – Confindustria Trento ha già presentato le dimissioni dal Coordinamento: «Un passo doloroso, dal momento che la nostra Associazione aveva contribuito alla riattivazione e al rilancio del Coordinamento nel 2018, ma inevitabile, perché sono stati traditi i principi fondamentali e disattese le decisioni prese collegialmente. Nella nuova Giunta della CCIAA di Trento non ci sono né rappresentanti di Confindustria Trento, né di Confesercenti del Trentino. In altre parole, non è rappresentato più di un terzo del Pil provinciale».
Manzana pensa di intervenire anche sul piano concreto, ovvero quello di mettere mano ai contributi provinciali erogati alla Camera di commercio: «valuteremo l’opportunità di chiedere alla Provincia una revisione dell’accordo di programma che garantisce annualmente alla Camera di Trento quasi 3 milioni di euro dal bilancio provinciale, per lo svolgimento di determinate attività a favore dell’economia locale, dal momento che le decisioni saranno prese solo da una parte del mondo economico».