Il caso
martedì 31 Ottobre, 2023
di Simone Casciano
Non è bastato l’appello dell’ultimo minuto del sindaco di Trento, Franco Ianeselli. Il concerto di Niky Savage, in programma questa sera al teatro Sanbapolis, si farà. La giornata di lunedì è stato un vortice di dichiarazioni, in cui a farla da padrone è stato un continuo rimpallo di responsabilità. La decisione di cancellare il concerto, chiesta dal comitato femminista di Non una di meno Trento per i testi misogini dell’artista, è sembrata una pallina da ping-pong che rimbalzava dal campo di un protagonista a quello di un altro. Ognuno sostenendo che toccasse a qualcun altro prendersi la responsabilità di annullare la data.
L’appello del sindaco
Il primo a intervenire, nella giornata di lunedì, è stato il sindaco di Trento. Franco Ianeselli ha visto la denuncia avanzata dal gruppo Non una di meno Trento che definiva i testi del trapper «sessisti» e promotori della «cultura dello stupro». Il primo cittadino ha affermato di aver inoltrato agli organizzatori dell’evento trap la richiesta di annullamento del concerto poiché «i testi delle sue canzoni riducono le donne a un corpo senza dignità ammiccando a una sessualità malata e distorta».«La mia – precisa il sindaco – È una richiesta, non un ordine, perché il sindaco non ha (giustamente) il potere di censura. Tra i miei compiti c’è invece sicuramente quello di favorire un dibattito sulla (sub) cultura veicolata dalla musica trap che tanto piace agli adolescenti. Lo stiamo già facendo con il nostro servizio Cultura e con le Politiche giovanili, ma bisogna fare di più, ripristinando per esempio quei corsi sull’educazione alla parità di genere che sono stati aboliti qualche anno fa dalla Provincia». Proprio dalla Provincia è arrivata anche la presa di posizione dell’assessora Stefania Segnana. «L’iniziativa, va evidenziato, non ha il patrocinio della Provincia – ha detto in una nota l’assessora alle pari opportunità – Sicuramente, a mio parere, si potevano fare altre scelte che non avrebbero prodotto le reazioni che la notizia di questa esibizione ha causato».
La posizione del Santa Chiara
È stato poi il Centro servizi culturali Santa Chiara, che gestisce il teatro Sanbapolis dov’è in programma l’evento, a intervenire. In una nota il Centro ci tiene a precisare che il «Santa Chiara affitta gli spazi anche a privati che sono responsabili delle proprie proposte». Tradotto non è il Centro in questo caso a occuparsi della proposta artistica ma gli organizzatori che sono Dolcevita Eventi e Sideout (solo come tramite per contattare l’artista). Il Santa Chiara però ha esercitato la sua funzione di controllo e una volta saputo, settimane fa, che tra gli ospiti della serata era presente anche Nicky Savage, ed essendo a conoscenza delle controversie che lo interessano, «si è premurato di chiedere agli organizzatori una serie di precise garanzie a tutela». Le garanzie sarebbe un accordo, raggiunto con l’artista e il suo entourage, di lasciare fuori dalla scaletta del concerto i due brani i cui testi sono stati giudicati troppo espliciti. «Voglio rimarcare la mia più totale distanza dai contenuti di iniziative come questa, e voglio porgere la mia solidarietà a tutte le donne che sono vittime di violenza, non solo verbale», conclude nel comunicato la Vicepresidente del Centro, Sandra Matuella.
La decisione dei promotori
A questo punto la decisione finale spettava agli organizzatori dell’evento, almeno in teoria, ma non è la loro opinione. «Noi ci siano trovati in una situazione paradossale e non facile da gestire – spiega Federico Benatti uno dei soci di Dolcevita Eventi – Paradossale perché il tema è politico però si chiede a noi, che siamo organizzatori, di cancellare l’evento per motivi che non hanno a che fare con l’organizzazione». Insomma secondo gli organizzatori dovrebbe essere l’amministrazione, il comune di Trento o il Santa Chiara, a prendersi la responsabilità di cancellare l’evento per una problematica legata ai testi dell’artista. «Savage non ha un daspo o altro, a che titolo cancellare l’evento?», si chiedono gli organizzatori. Senza contare che la data è già sold-out, 800 le prevendite staccate, in larga parte a un pubblico giovane, tra i 14 e i 20 anni, tra cui ci sono anche molte ragazze a detta loro. «A un giorno dall’evento non possiamo annullarlo. Sarebbe un danno doppio. Innanzitutto alla nostra credibilità – spiega Benatti – Se cancelliamo una data così all’ultimo minuto le agenzie degli artisti con noi non lavorerebbero più. E poi sarebbe anche un danno economico. Questi giovani hanno pagato per venire a sentire Savage, se non c’è chi gli rimborsa i biglietti?». Che i testi siano problematici lo riconosce anche Benatti. «E infatti già da settimane avevamo raggiunto questo accordo che le due canzoni più problematiche sarebbero rimaste fuori dalla scaletta. Il tema però è più ampio e riguarda tutta questa generazione di giovani. Perché se l’evento va sold-out in pochi giorni qualcosa vorrà dire. Bisogna fare un lavoro culturale con questi adolescenti e noi abbiamo dato la nostra disponibilità a collaborare».
il sermone
di Redazione
Il videomessaggio per le festività: «È difficile anche solo immaginare di poter “sperare” sotto il cielo di Gaza o di Kiev, di Aleppo o di Damasco, della Corea e del Sudan»