La reazione
martedì 4 Marzo, 2025
Scontro Trump-Zelensky, il rettore: «Tagli e interferenze. La nostra libertà accademica è a rischio»
di Patrizia Rapposelli
Il presidente americano preoccupa anche il mondo universitario europeo (e italiano). L'intervista a Flavio Deflorian

«Non è difficile trattare con Putin perché basta dargli quello che chiede. E la pace proposta da Trump è proprio quella di fornirgli ciò che vuole. Il presidente americano preoccupa anche il mondo universitario: è a rischio la libertà accademica». Il rettore dell’Università di Trento, Flavio Deflorian commenta lo scontro alla Casa Bianca tra Trump, Vance e Zelensky.
La violenza verbale contro il primo ministro ucraino ha colto tutti di sorpresa.
«Direi di sì ma non voglio commentarla, ci hanno già pensato in molti».
Ma lei cosa ne pensa?
«Sono la voce del mondo accademico, per questo mi sento di fare due riflessioni precise. Innanzitutto, ci tengo a dire che l’università rappresenta dal Dopoguerra un attore principale nell’integrazione europea. Detto questo spero che queste fibrillazioni a livello intercontinentale non siano elemento di divisione».
E la seconda riflessione?
«Le elezioni di Trump sono la deriva. E si vedono già gli effetti nel sistema universitario americano con tagli di fondi ed elementi di interferenza che fanno dubitare dell’indipendenza accademica. La preoccupazione è che questo si replichi anche a livello europeo».
Il suo pensiero sull’Europa al momento stretta tra due fuochi?
«Non è unita. Dopo lo scontro ci sono stati dei tentativi di unità, ma niente di più. Abbiamo anche visto l’avvicinamento con il Regno Unito, ma si percepisce un clima di indecisione generale».
L’obiettivo di Trump è la pace?
«Un funzionario americano ai tempi di Joe Biden aveva detto che non è difficile trattare con Putin, basta dargli quello che chiede. Mi pare che Trump stia facendo questo. Tra l’altro non vuole l’Europa nelle trattative con la Russia e nemmeno l’Ucraina».
La sua posizione quale è?
«Vedo in Trump molta comunicazione e poca concretezza. Sta di fatto che è saltato anche l’accordo sulle terre rare».
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