Alto Garda
giovedì 24 Novembre, 2022
di Redazione
Nell’ambito delle iniziative del Comune di Arco per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne si è svolta nella serata di mercoledì 23 novembre la cerimonia di consegna delle panchine realizzate dalla cooperativa sociale Garda 2015 e di un cartello informativo della Sezione scout Cngei di Arco dedicato ad Alba Chiara Baroni, vittima di femminicidio nel luglio del 2017, della quale erano presenti i genitori, Loredana Magnani e Massimo Baroni.
Al momento della consegna era presente per l’amministrazione il consigliere comunale con delega all’inclusione, diritti civili, laicità e pace Tommaso Ulivieri. L’incontro inaugurale si è svolto alla coop di Vigne, nei pressi dell’entrata del supermercato, dove il cantiere comunale ha installato una delle quattro panchine e sedie rosse decorate, realizzate da tre lavoratrici della cooperativa sociale Garda 2015. Presenti la presidente Silvana Comperini, la coordinatrice Vanessa Pergher e due delle tre autrici delle sedie e panchine: Michela Enei e Nadia Mandelli (l’altra è Laura Filaroli, assente al momento della consegna). Le altre panchine e sedie, anch’esse installate nel corso della giornata dal cantiere comunale, si trovano in piazza della repubblica e all’entrata della coop di Bolognano, oltre che a Caneve alla fontana lavatoio.
La Sezione scout Cngei di Arco, presente con tre ragazze e ragazzi, la capo compagnia Marzia Visentin e il commissario Mattia Bonini, ha consegnato al consigliere Ulivieri un cartello da loro realizzato, un forex 70 x 100, con informazioni utili sul tema, in particolare alle donne che fossero vittime di forme di violenza, perché sia esposto in un luogo pubblico.
«Voglio ringraziarvi, anche a nome del sindaco Alessandro Betta e della Giunta, per questi bellissimi contributi – ha detto il consigliere Ulivieri – che sono dei veri e propri doni che fate alla comunità. Particolarmente importante, poi, che questo impegno per la causa della lotta alla violenza sulle donne provenga in modo trasversale da parti diverse della nostra società, dalle donne che lavorano alla Garda 2015 e dai giovani scout. Qualcosa che pare indicare, nel nostro territorio, una sensibilità particolare, forse legata alle tragedie accadute negli ultimi anni, una delle quali ci sono qui i genitori di Alba Chiara a ricordarcela. Un problema, quello della violenza sulle donne, che dobbiamo fare in modo sia conosciuto fin dalla più giovane età. Dal 2019, quando all’indomani del femminicidio di Eleonora Perraro organizzai la camminata di Nago, ho sempre insistito sul fatto che devono essere gli uomini in prima linea contro questa continua emergenza. Dobbiamo essere noi a occuparci della violenza maschile sulle donne, e non le donne a doversi difendere».
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