Istruzione
sabato 9 Marzo, 2024
di Tommaso Di Giannantonio
Centoventi ore in più per l’inclusione degli studenti di origine straniera. Dal prossimo anno scolastico gli istituti trentini avranno a disposizione, non più 800, bensì 920 ore settimanali per facilitatori linguistici, mediatori interculturali e referenti di iniziative interculturali. È questa la principale novità della consueta delibera della Provincia sui criteri per la formazione delle classi e la determinazione dell’organico del personale docente. Ieri l’assessora all’istruzione Francesca Gerosa ha illustrato la bozza del provvedimento alle organizzazioni sindacali.
Mercoledì prossimo (non venerdì, perché ci sarà il G7) la giunta approverà la delibera. La Uil Scuola ha chiesto di inserire il divieto di deroghe al numero massimo di alunni per sezione: «Basta con le classi pollaio», spiega il segretario generale del sindacato Pietro Di Fiore.
Ogni anno la giunta provinciale definisce i criteri per il numero di classi e la dotazione organica di docenti in vista di settembre. Spesso si tratta di una conferma dei criteri passati. «Rispetto agli anni precedenti non è cambiato nulla sull’organico di diritto», dice il sindacalista.
Sono cambiati invece i criteri per la dotazione organica dell’intercultura, cioè dell’attuazione degli interventi a favore degli studenti senza cittadinanza italiana. Interventi finalizzati a favorire «l’accoglienza, l’alfabetizzazione e il perfezionamento della lingua italiana della comunicazione e dello studio», si legge nella bozza di delibera. Nell’anno scolastico in corso si contano 8.472 alunni stranieri, quasi cinquecento in più rispetto a sei anni fa.
Il «regolamento per l’inserimento e l’integrazione degli studenti stranieri nel sistema educativo
provinciale» prevede tre specifiche figure professionali: i referenti per le iniziative interculturali, i facilitatori linguistici e i mediatori interculturali.
Fino all’anno scorso il monte ore complessivo il monte ore complessivo a disposizione delle istituzioni scolastiche ammontava a 800 ore settimanali, così ripartite: 640 ore per il primo ciclo di istruzione; 140 ore per il secondo ciclo di istruzione; infine 20 ore per sopraggiunte necessità durante l’anno scolastico. Adesso, stando alla bozza della delibera illustrata ieri ai sindacati, il monte ore cambia: per le scuole elementari e medie le ore settimanali salgono da 640 a 700; mentre per le scuole superiori da 140 a 200; restano immutate le 20 ore per eventuali necessità. «Di poco, ma saranno aumentate anche le ore sull’organico a sostegno della complessità delle classi — riferisce il segretario trentino della Uil Scuola — È positivo l’incremento di queste ore».
Dopo l’incontro, però, la Uil Scuola ha formulato delle precise richieste. «Noi abbiamo chiesto di bloccare i numeri massimi di allievi per classe (25). Le deroghe debbono essere migliorative — spiega Di Fiore — Abbiamo chiesto anche di fissare l’obbligo a ridurre spezzoni e scomposizioni di cattedre, di mantenere compresenze (alla scuola primaria) sugli insegnanti di educazione fisica. E di aprire un doppio tavolo (tecnico, politico e sindacale) di confronto su: Clil e insegnamento delle lingue straniere; Smim (Scuole medie ad indirizzo musicale). In particolare chiediamo una smim per ogni zona del territorio provinciale». L’assessora Gerosa dovrà valutare le proposte.
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