La questione
martedì 25 Giugno, 2024
di Tommaso Di Giannantonio
Ci sono scuole che chiudono (vedi Dambel in Val di Non), scuole che si fondono (vedi Varena in Val di Fiemme) e scuole che sono appese a un filo (vedi Ranzo in Valle dei Laghi). Il calo delle nascite continua a esercitare una forte pressione sul sistema delle scuole dell’infanzia (ex materne), e nei territori periferici rischia di alimentare il circolo vizioso dello spopolamento. A settembre si registrerà il record di classi soppresse: spariranno 16 sezioni. È quanto emerge dal programma, da poco approvato dalla Provincia, per l’anno scolastico 2024-2025. Meno sezioni, meno docenti: la dotazione organica del personale insegnante vedrà una riduzione di 28 figure.
Mai così poche sezioni
In totale i bambini iscritti sono 12.382, in calo dello 0,7% rispetto all’anno scolastico in corso. Quanto basta per far decadere una serie di sezioni. Saranno cancellate 14 classi nelle scuole provinciali e altre 14 nelle scuole equiparate. A fronte di 12 nuove sezioni attivate (2 nelle provinciali e 10 nelle equiparate), il saldo risulta negativo di 16 classi.
Da quando è stato abbassato il tetto massimo di bambini per sezione, il saldo non è mai stato così tanto negativo. In particolare, dall’anno scolastico 2021-2022 la Provincia ha ridotto il limite di iscritti per sezione da 25 a 24. Inizialmente si trattava di una sperimentazione finalizzata a contenere la diffusione del coronavirus. Dal prossimo anno, invece, il tetto di 24 bambini entrerà a regime per contenere, non il Covid, ma il calo delle sezioni. Andando indietro negli anni, solo nel 2020 si era registrato un saldo negativo più elevato, con 19 sezioni in meno. Per il resto, nell’ultimo decennio, il saldo era sempre rimasto sotto le 16 classi. Per quanto riguarda il numero complessivo delle sezioni, manco a dirlo: a settembre si toccherà la cifra più bassa di sempre, 623 contro le 639 classi dell’anno in corso e le 745 di dieci anni fa. Di conseguenza si riduce anche la dotazione organica: esclusi gli insegnanti supplementari, per il prossimo anno si contano 1.251 docenti (502 nelle provinciali e 749 nelle equiparate), contro i 1.279 dell’anno in corso (512 nelle provinciali e 767 nelle equiparate) e i 1.502 di dieci anni fa (566 nelle provinciali e 936 nelle equiparate).
Dove spariscono le classi
Ma dove spariranno le sezioni? Per quanto riguarda le scuole provinciali, le realtà interessate sono Vattaro (Altopiano della Vigolana), Bezzecca (Ledro), Cimego (Borgo Chiese), Dro, Giovo, Levico Terme (con 2 sezioni in meno), Rione 2 Giugno (Riva del Garda), Fucine (Rovereto), Cadine (Trento), Cristo Re (Trento), Piedicastello (Trento), Varena (Ville di Fiemme) e Anghebeni (Vallarsa). Sul fronte delle equiparate, le classi saranno cancellate nelle scuole di Arco, Casez (Sanzeno), Dambel, Ischia di Pergine (Pergine Valsugana), Malè, Martignano (Trento), Mezzocorona, Molveno, Giardino (Riva del Garda), Santa Croce del Bleggio (Comano Terme), Sarche (Madruzzo), Torbole, Zanella (Trento) e Villa Lagarina.
Le scuole a rischio
A Varena, in particolare, la scuola è stata accorpata a quella di Daiano, nell’ambito del progetto di fusione di Ville di Fiemme. Mentre a Dambel la scuola sarà chiusa perché «l’utenza converge verso la vicina scuola dell’infanzia provinciale di Romeno». Le scuole tenute aperte in via eccezionale, invece, sono 16: tra le provinciali, Darzo (14 iscritti), Capriana (12), Fierozzo (12), Cavedago (10), Piazza di Terragnolo (8), Casatta (8) e Luserna (3); tra le equiparate, Ronchi Valsugana (14), Santa Margherita di Ala (12), San Martino di Castrozza (12), Castellano (11), Montesover (8), Bondone (7) e Ranzo (5). Sono tutte scuole sottodimensionate, quindi con meno di 15 iscritti. E quindi più esposte al rischio chiusura.