Nuovo anno
martedì 12 Settembre, 2023
di Tommaso Di Giannantonio
Nel giorno della «prima campanella» — per 68.407 studenti — l’assessore provinciale all’istruzione Mirko Bisesti ha fatto suo l’appello del ministro Giuseppe Valditara. «Dobbiamo costruire un territorio che sappia dare valore alla scuola, partendo dal rispetto nei confronti dei docenti e di tutto il personale. Bisogna costruire un’alleanza fra ragazzi, genitori e insegnanti», ha detto, ieri mattina, in occasione dell’inaugurazione dell’anno scolastico dell’Istituto tecnico tecnologico Buonarroti di Trento. Sullo sfondo i fatti di cronaca nazionale: l’ultimo, alla fine dello scorso maggio, ha riguardato l’accoltellamento di una professoressa da parte di uno studente, in un istituto superiore di Abbiategrasso (Milano). Intanto ieri è iniziato il tam-tam di sms a caccia di supplenti, sia per gli spezzoni che per gli incarichi a tempo pieno. «In Trentino ci sono 900 posti vacanti. Le percentuali di precariato sono insopportabili», tuona Pietro Di Fiore, segretario provinciale della Cisl Scuola.
«Rispettare i docenti»
Nell’aula magna del Buonarroti si sono riunite tutte le classi quinte. Il carico emotivo dell’ultimo primo giorno di scuola era palpabile. Ed è in questa atmosfera che ha preso le mosse il discorso dell’assessore, arrivato da una visita alla scuola primaria di Mattarello. «Per fare sempre meglio dobbiamo fare in modo che all’interno del vostro percorso scolastico possano esserci tutte quelle potenzialità, non solo per migliorare, ma per avere un futuro radioso. Le nazioni che investono di più in formazione e ricerca sono quelle che riescono a crescere — ha sottolineato Bisesti — L’investimento, però, deve partire da una consapevolezza: l’importanza dei valori. Abbiamo visto tutti i fatti di cronaca a livello nazionale. Dobbiamo costruire un territorio che sappia valorizzare la scuola, partendo dal rispetto nei confronti dei docenti e di tutto il personale». Rispetto, ma anche aiuto reciproco. «Siamo in un momento storico nel quale chi vuole stare da solo trova i mezzi per stare da solo — ha aggiunto — ma noi abbiamo la forza per fare comunità. Se vediamo qualcuno in difficoltà dobbiamo aiutarlo: se facciamo questo, investiamo su noi stessi e sull’intera comunità».
A margine del suo intervento, l’assessore è entrato più nel dettaglio, richiamando implicitamente l’appello lanciato in estate dal ministro dell’Istruzione Valditara: una grande alleanza fra docenti, dirigenti, personale, famiglie e studenti per favorire la cultura del rispetto nelle scuole. «Episodi di mancanza di rispetto nei confronti dei docenti, in primis, e di tutto il personale della scuola non devono assolutamente avvenire nelle nostre aule», ha precisato. E nella casistica non rientrano solo le aggressioni registrate a livello nazionale, ma anche il caso della studentessa del da Vinci, prima bocciata, poi riammessa dal Tar e infine bocciata all’esame di maturità. «Bisogna far sì che ci possa essere un’alleanza fra studenti, famiglie e docenti. Se si crede nella scuola si deve credere innanzitutto nel lavoro e nel giudizio dei docenti. Sindacare sempre il giudizio dei docenti non è assolutamente edificante per il futuro. Ci sono ovviamente gli organi di controllo, ma non può esserci il Tar per sindacare i giudizi dei docenti – ha considerato Bisesti – Per ridare autorevolezza e dignità al ruolo degli insegnanti, bisogna partire dal rispetto».
«Le relazioni al centro»
Il nuovo dirigente scolastico del Buonarroti, Giuseppe Rizza, si è soffermato sulla duplice funzione della scuola, e in particolare di un istituto tecnico. «La nostra scuola deve formare tecnici che sappiano vivere le loro eccellenze a servizio della comunità, ma allo stesso tempo deve formare anche cittadini — ha osservato — E sono convinto che se investiamo sulle giuste priorità, sulla centralità delle relazioni e sulla scuola come laboratorio, riusciremo a trarre il meglio dagli studenti». L’aula magna era popolata da ragazze e ragazzi che si stanno per affacciare al mondo del lavoro o dell’università. «Una fase di passaggio in cui vi troverete a dover fare una scelta e la cosa più difficile è aprire la porta più giusta per voi — ha spiegato la sovrintendente scolastica Viviana Sbardella — Nei prossimi mesi ci saranno una serie di attività di orientamento che vi aiuteranno a capire il futuro più giusto per voi».
«Troppi precari»
Ieri, però, è stato anche il primo giorno in cui le segreterie di ogni singola scuola hanno cominciato a contattare i supplenti per gli incarichi a tempo parziale (spezzoni) o a tempo pieno, attingendo prima dalle graduatorie di istituto e poi dalla lista degli aspiranti docenti che si sono candidati tramite le Mad (Messa a disposizione). «La situazione è sotto controllo, nel giro di due settimane riusciremo a coprire tutti i posti», ha detto Bisesti. «I posti scoperti sono 900 — dice il segretario della Uil Scuola, Pietro Di Fiore — In Trentino un terzo degli insegnanti sono precari: è insopportabile».
L'INTERVISTA
di Gabriele Stanga
Il professore emerito del dipartimento di Sociologia commenta i dati Ocse: «La cultura scolastica è sconnessa dalla realtà economica, sociale e culturale. Non si crea l’abitudine a leggere e informarsi»