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martedì 24 Settembre, 2024

Scuola, ogni giorno 3 infortuni in classe: boom di denunce

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Da gennaio a luglio 1.044 casi fino a 14 anni, il doppio rispetto allo stesso periodo 2023. Zini (Presidi): «Di solito si tratta di piccole cadute»

Cosa è successo alle scuole trentine? Tutto a un tratto sono diventate pericolanti? Così sembrerebbe a una prima lettura del report dell’Inail sugli infortuni sul lavoro: da gennaio a luglio di quest’anno, infatti, sono state registrate 1.044 denunce tra i bambini e i ragazzi fino ai 14 anni, quasi il doppio rispetto alle 529 dello stesso periodo dello scorso anno. In realtà, il boom è dovuto all’estensione della copertura assicurativa allo svolgimento delle lezioni in classe. In sostanza si tratta di un dato che finora era rimasto sommerso. «Di solito sono piccole cadute», dice Maura Zini, presidente trentina dell’Associazione nazionale dei presidi (Anp) e dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo di Taio. Fino a due anni fa la copertura assicurativa Inail degli studenti era prevista solo per gli infortuni che avvengono durante lo svolgimento delle esperienze tecnico-scientifiche, dei tirocini e delle «esercitazioni pratiche», tra cui le attività di educazione fisica e le gite scolastiche. Idem per il personale scolastico, che risulta assicurato anche per l’«uso non occasionale di macchine elettriche o elettroniche», quindi computer, tablet, proiettori, lavagne interattive. La novità è stata introdotta a maggio dello scorso anno, quando il governo ha esteso la tutela assicurativa anche allo «svolgimento delle attività di insegnamento-apprendimento per gli studenti e il personale scolastico». In pratica si è deciso di coprire anche gli infortuni che si verificano in classe durante le lezioni. Inizialmente l’estensione valeva in via sperimentale solo per l’anno scolastico 2023-2024, poi, lo scorso agosto, è stata rinnovata per l’anno scolastico appena iniziato. A livello nazionale il decreto emanato a maggio 2023 ha prodotto un incremento del 21% degli incidenti tra gli under 15. In Trentino l’aumento è stato più elevato, pari al 97%. L’emersione di questo dato permette di scattare una prima fotografia degli infortuni in classe: in particolare si possono stimare 3 casi al giorno nelle scuole elementari e medie della provincia (in totale sono 51 gli istituti comprensivi). La scuola ha l’obbligo di inoltrare la comunicazione o la denuncia di infortunio. «Nella maggior parte dei casi — spiega la guida dei presidi — sono piccoli infortuni. Finora si consideravano solo gli infortuni avvenuti nei contesti in cui lo studente viene considerato un lavoratore, quindi in palestra e nei laboratori. In ogni caso — aggiunge Zini — se ci sono infortuni che comportano difficoltà nella deambulazione, noi dobbiamo mettere in atto una serie di misure per garantire l’accessibilità agli spazi». La presidente del Consiglio del sistema educativo provinciale Giulia Bortolotti ritiene che «sia positivo l’emergere di questo dato perché vuol dire che la cultura della sicurezza si sta diffondendo. In particolare — commenta — in Trentino mi auguro che il numero di segnalazioni molto più alto rispetto al resto di Italia sia frutto di un’attenzione di questo tipo. È importante che questa attenzione ci sia». La copertura assicurativa di docenti e studenti – nelle scuole statali – non prevede il pagamento da parte del soggetto assicurante, ma solo l’obbligo di rimborsare all’Inail le prestazioni economiche erogate alle persone infortunate e le spese dovute per accertamenti medico-legati e infine per prestazioni integrative.