sabato 14 Settembre, 2024
di Walter Iori
La nuova scuola elementare privata intitolata a don Giuseppe Borghesi ha aperto regolarmente i battenti lunedì 9 settembre. I cancelli della scuola di Mechel sono stati varcati da sette bambini con le relative famiglie, emozionati e quanto mai curiosi di conoscere la nuova realtà, peraltro unica nel panorama scolastico trentino. «È la scuola che avrei voluto per i miei figli – commenta a caldo Marino Deromedi, promotore dell’iniziativa assieme all’ex preside Mario Casna –. Abbiamo avuto tante difficoltà, ma la convinzione di noi tutti e di un cospicuo gruppo di genitori ci ha dato la forza per proseguire con questo progetto. L’emozione è stata grande e abbiamo già ricevuto richieste di informazioni per eventuali nuovi arrivi e per il prossimo anno scolastico». La scuola trova spazio nell’edificio che ospita la scuola materna di Mechel e vuole diventare la prosecuzione naturale del percorso scolastico con attività innovative e un curricolo di formazione particolarmente legato alla conoscenza del territorio e alle lingue straniere. Ci tiene a sottolinearlo Mario Casna, esperto dell’apprendimento delle lingue straniere e promotore di tante iniziative legate all’internazionalizzazione delle scuole: «Nel primo giorno di scuola abbiamo toccato con mano il significato del forte legame tra famiglie, studenti e docenti – ha esordito l’ex preside Casna –. Gli alunni si sono subito sentiti a loro agio grazie alla continuità e vicinanza con la scuola materna. Fin dal primo giorno di lezione è stata data grande importanza alla conoscenza delle lingue straniere e con queste premesse la nuova scuola elementare farà grandi passi perché le famiglie potranno testimoniare la bontà della nostra offerta scolastica». Durante la settimana i bambini avranno ben quattro ore di inglese e due di tedesco, inizieranno le lezioni alle 8.30 e concluderanno le attività alle 16.30. In questo modo le famiglie potranno organizzare meglio il lavoro e i bambini avranno tanto tempo a scuola per fare i compiti, senza la necessità di portare ogni giorno lo zaino a casa. «Ci piace pensare a una settimana immersiva in attività che facilitino l’apprendimento – precisa Marino Deromedi –. Per questo le famiglie avranno un ruolo importante nel processo di programmazione, ma anche nel diventare punti di riferimento per una scuola che vuole essere davvero innovativa e al servizio del territorio. Come ho ribadito negli incontri di presentazione, la scuola elementare porterà una ventata di freschezza nel centro storico di Mechel e ritornerà a essere un luogo di aggregazione e di crescita comunitaria». L’avvio non era per nulla scontato, in quanto l’autorizzazione del dipartimento Istruzione è stata staccata dopo la metà di agosto e quindi i promotori hanno avuto poco tempo per far conoscere la nuova realtà. L’interesse manifestato da molte famiglie durante una prima riunione informativa di fine agosto, ha però incoraggiato il gruppo dei fondatori per permettere ai primi sette bambini di frequentare la «Don Borghesi», la scuola delle lingue e del territorio, la scuola co-progettata dalle famiglie per un apprendimento innovativo e coinvolgente.
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