Valsugana
domenica 7 Aprile, 2024
di Patrizia Rapposelli
La comunità di Scurelle si è fermata ieri pomeriggio per stringersi nel dolore e dare l’ultimo saluto a Zeljka Dereh, la giovane mamma trentaduenne scomparsa tragicamente nell’incidente stradale di mercoledì 3 aprile, sulla strada tra Caldonazzo e Centa San Nicolò.
Dipendente cuoca alla Speckstube di Centa, aveva appena staccato il turno ed era salita in macchina per dirigersi a casa, a Scurelle, dove non ha mai fatto rientro: fatale l’uscita di strada e lo schianto sul greto del torrente.
Nella chiesa parrocchiale Santa Maria Maddalena di Scurelle sono state centinaia le persone che hanno voluto stringersi attorno al marito Vladimir, al suo bambino, alla sorella Novka, il fratello Zeljko, a tutti i familiari e che, ancora increduli, hanno voluto salutare Zeljka. Commovente la presenza dell’intera squadra di calcio Acd Valsugana Scurelle che, nei giorni scorsi, ha lanciato un post su Facebook. «L’Acd Valsugana tutta si stringe attorno alla famiglia Dereh per la perdita prematura di Zeljka, madre di un nostro piccolo tesserato e zia di un nostro dirigente – si legge nel post -. Un forte abbraccio».
La giovane di origine bosniaca, cresciuta nella città di Banja Luka, era arrivata in Italia e in Trentino solo qualche anno fa per ricongiungersi al marito e proprio qualche mese fa aveva ottenuto la cittadinanza. Residente a Scurelle da dieci anni, la ricordano tutti solare e riservata. «Non ci sono parole per descrivere questo orribile momento. Affidiamo a Dio una mamma, una moglie, una sorella gentile e riservata», le parole affrante di don Claudio Leoni, il sacerdote che ha officato le esequie, nel ricordare l’enorme vuoto lasciato da Zeljka.
«In queste tristi occasioni – ha detto il sacerdote durante l’omelia – abbiamo bisogno di fiducia, speranza e forza. Dio è nella vita. Una giovane vita è stata misteriosamente strappata dai suoi affetti, ma non è perduta. Il suo sguardo è ancora rivolto a noi per invitarci a continuare a credere che la vita è un grande dono che vale la pena vivere. Amore e solidarietà valgono la pena di essere vissuti». Ha poi ammonito la comunità di Scurelle: «Badate bene: la presenza, l’affetto e la solidarietà dimostrate alla famiglia di Zeljka in questi giorni non devono svanire con il passare dei giorni»
Prima di salutare, un’ultima volta, la giovane mamma, al termine delle esequie, don Claudio ha dato, ancora, una parola di conforto alla famiglia: «Un giorno ci ritroveremo ancora insieme per vivere dell’amore che ci ha unito sulla terra».