l'appello

venerdì 7 Giugno, 2024

Sempre meno adozioni, Ianeselli chiede un sistema che sostenga le famiglie: «L’amore non basta, serve più aiuto»

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Negli ultimi anni, Trento ha conosciuto un trend negativo, con un dimezzamento tra il 2018 e il 2023 delle coppie che hanno chiesto al tribunale dei minori l’idoneità all’adozione

L’adozione è un gesto d’amore e d’altruismo, che può donare una famiglia a molti bambini nel mondo. Questo il messaggio lanciato dal convegno Affido e adozione, un investimento d’amore, che si è svolto presso il seminario diocesano di Trento per iniziativa del Tribunale per i minorenni di Trento, dell’Arcidiocesi trentina e dell’associazione Famiglie per l’accoglienza, con il patrocinio del Comune. Durante l’incontro alcuni esperti e genitori hanno parlato dell’esperienza dell’adozione, tra paure, difficoltà e speranze. Sono intervenuti anche il sindaco Franco Ianeselli, l’arcivescovo Lauro Tisi e Rossano Santuari, vicepresidente dell’associazione Famiglie per l’accoglienza. Una pratica, quella dell’adozione che conosce un trend negativo, con un dimezzamento tra il 2018 e il 2023 delle coppie che hanno chiesto al tribunale dei minori l’idoneità all’adozione. «Gli affidi attivi al 1 giugno 2024 sono 77, a breve ne partiranno altri 4. Di contro, le famiglie disponibili ad oggi per l’affido sono circa 18, tra coppie e single, alcune di queste stanno completando il percorso di conoscenza e valutazione», ha fatto sapere il giudice onorario del tribunale dei minori di Trento Alessandro Laghi, che ha parlato a nome del garante Giuseppe Spadaro, assente per lutto. A scoraggiare le coppie dall’intraprendere la procedura, le difficoltà economiche e giuridiche, ma anche i progressi nella ricerca medica in materia di procreazione assistita. «Comprendo l’esigenza avvertita da una coppia di procreare un figlio biologico, esistono però migliaia di bambini, specie all’estero, che avrebbero bisogno di una famiglia e di essere amati. Il sacrosanto desiderio di una filiazione biologica non dovrebbe trasformarsi in accanimento», questo il messaggio di Spadaro. Da pochi anni una sentenza della corte costituzionale emessa in seguito a una questione di illegittimità sollevata dal tribunale di Catanzaro, concede alla madre che ha richiesto l’anonimato il diritto di revocarlo, in risposta all’aumento di figli desiderosi di conoscere i genitori adottivi. Fondamentale la rete di servizi e di tecnici messi a disposizione dall’associazione Famiglie per l’accoglienza, per aiutare i genitori richiedenti l’adozione a superare dubbi e paure. Ianeselli ha parlato nella veste di istituzione, ma anche di genitore adottivo. «Per me è difficile quando ci dicono: che bravi siete stati. Come Comune lavoriamo con le famiglie accoglienti, attraverso progetti come Affetti speciali – ha spiegato il sindaco- Se noi siamo qui è per dire che c’è l’amore, ma l’amore non basta. Se dobbiamo lavorare sulla disponibilità delle famiglie, abbiamo bisogno di un sistema istituzionale, che sostenga questo amore». L’adozione, un’esperienza che invita a ripensare la genitorialità in una nuova chiave. «L’affido è un istituto giuridico in cui si è chiamati a essere padri e madri senza possesso, per questo a noi piace dire che è un investimento d’amore», ha considerato Alessandro Laghi. Tra gli ostacoli iniziali, la paura delle coppie di essere giudicati e il timore del primo approccio con il minore.