i dati
venerdì 21 Giugno, 2024
di Davide Orsato
Il puzzle diventa sempre più complicato. Sarà che i pezzi sono sempre meno e i buchi, inevitabilmente, si vedono. La diocesi ha annunciato il nuovi mandati dei sacerdoti, con cambiamenti in tante comunità del Trentino. Con una formula che, con il tempo, sta diventando sempre più usuale. Quella delle unità pastorali, realtà che, dal punto di vista del diritto canonico, vengono sottoposte a un parroco, comprendendo, però, diverse parrocchie dalla storia secolare. Una soluzione che, in Trentino, verrà sempre più applicata nelle valli, dove i singoli parroci possono vedersi affidare «la cura pastorale» di oltre una decina di campanili.
Nelle valli
E sono proprio nelle realtà di valle che ci sono gli incastri più difficili. Nel Trentino orientale, don Giorgio Cavagna passerà dalla grande unità pastorale di Folgaria, Lavarone e Luserna, alle parrocchie di Levico. Negli altipiani cimbri arriverà, invece, don Jgor Michelini, già parroco della Valle di Ledro.
E nelle parrocchie di Ledro arriverà padre Franco Pavesi, missionario verbita, collaboratore pastorale della zona dell’Alto Garda e della Valle dei Laghi. In val di Sole, nell’estesissima parrocchia di Malè (che comprende anche Bolentina, Commezzadura, Croviana, Dimaro, Magras e Monclassico) arriverà padre Paolo Moser. Riempirà il vuoto lasciato da don Renzo Caserotti, scomparso a 69 anni per un male incurabile: era tornato nella «sua» valle da soli due anni.
È inusuale che a esponenti di ordini religiosi vengano affidate parrocchie diocesane (di solito c’è un ordine residente in zona, non un singolo): anche questo
è un segno dei tempi, della Chiesa che cambia e che deve fare i conti con una minore disponibilità di «risorsa
umana».
Il caso Rovereto
Gran parte dei cambiamenti riguarda la città di Rovereto e valli limitrofe, del Leno e della Vallarsa (servizio a pagina 22), dove per «trovare la quadra» si uniscono le parrocchie di San Marco (che comprende anche Noriglio, Terragnolo e Trambileno) con quella di San Giuseppe. Il parroco sarà sempre Marco Saiani, mentre don Francesco Viganò (già vicario a Trento Nord) sarà il nuovo parroco della zona sud, che comprende Lizzanella e Vallarsa.
A Trento
Nemmeno il capoluogo è esente da accorpamenti di incarichi, anche se nel caso di Trento non prevederà nuove aggregazioni parrocchiali. Il nuovo parroco di Povo e Villazzano sarà infatti don Mauro Angeli. Quarantun anni, noneso, dal 2018 è cappellano a Spini di Gardolo, incarico che manterrà, nonostante le due parrocchie della collina Est siano vive e frequentatissime, tra le più «impegnative» a livello cittadino. La zona della città, in particolare quella nord, potrà contare, però, anche su un rinforzo: don Ernesto Ferretti, parroco di Levico che ha celebrato di recente i cinquant’anni di sacerdozio, raggiunta l’età pensionabile, sarà collaboratore con residenza a Martignano (a disposizione, però, di diverse parrocchie): in questo modo la città riequilibrerà lo spostamento di don Viganò.
Negli ospedali
Non è un caso se molti «aggiustamenti», però non riguardano le parrocchie, ma i servizi pastorali nei luoghi «più difficili», come gli ospedali e le Rsa. L’arcidiocesi di Trento ha l’intenzione di valorizzare quest’incarichi, mantenendoli il più possibili indipendenti. E, in questo caso, i cambiamenti sono dovuti, principalmente all’addio dei cappuccini, che svolgevano anche questo servizio. Rimane uno di loro: padre Ezio Tavernini, assistente spirituale al Santa Chiara di Trento e che proseguirà all’ospedale di Rovereto. In quello del capoluogo, invece, arriveranno don Franco Torresani, il sacerdote di diverse Rsa (tra cui Cadine) e don Emanuele Cozzi, di rientro dal periodo sabbatico. A padre Marius N’sa, bertoniano, saranno affidate le Rsa del centro (tra cui la de Tschiderer), mentre i padri dehonani saranno gli assistenti spirituali a Villa Belfonte. Il parroco di Sopramonte, don Tiziano Filippi, si vedrà aggiungere la cura pastorale dell’Rsa di Cadine.
Un nuovo sacerdote
Per la prima volta da alcuni anni sarà ordinato un giovane prete trentino che opererà nella diocesi di San Vigilio: è don Alberto Bolognani, diacono a Cavalese. Rimarrà a servizio delle parrocchie della val di Fiemme come vicario. Originario di Vigo Cavedine, il presto don Bolognani gestisce anche un canale youtube in cui racconta la sua passione: le campane.
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di Redazione
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