redazionale

mercoledì 4 Dicembre, 2024

Sensori e droni, un elisir di giovinezza per ponti e viadotti dell’A22

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Nuove tecnologie che consentono di detectare in tempo i difetti e le alterazioni delle infrastrutture per programmare i lavori in modo da impattare il meno possibile sulla circolazione

Il tempo non è un alleato per le infrastrutture. Ponti, viadotti e gallerie, sottoposti allo stress metereologico e dei milioni di veicoli che li attraversano, con il passare degli anni si possono deteriorare. Per questo Autostrada del Brennero gioca d’anticipo. E si avvale di un apparato tecnologico sofisticato per monitorare i propri manufatti e scoprire ogni minima alterazione, superando barriere impensabili.

Entra, grazie a un sistema di sensori all’avanguardia, nel calcestruzzo che compone i viadotti, si immerge, rasente alle pile, nelle acque dei fiumi che sovrastano i ponti. Sorvola, grazie a una flotta di 6 droni destinata a crescere ancora, un’intera infrastruttura permettendo di ispezionare punti difficilmente raggiungibili. Le informazioni rilevate dai sensori di cui Autobrennero sta dotando i suoi manufatti sono di svariata natura e vengono poi convogliate ed elaborate da un unico software. Si va dalle classiche stazioni topografiche ai sensori di temperatura, dagli accelerometri dinamici che rilevano l’effetto dei transiti sulle opere e accelerometri sismici, fino agli idrometri e ai sonar per il monitoraggio idraulico, solo per fare alcuni esempi. Un sistema di questo tipo verrà installato sul ponte sul Po, la prossima primavera. Un sistema altrettanto articolato è stato predisposto a Colle Isarco, dove si è anche deciso di dar vita al Gemello digitale del ponte stesso.

Agire prima che i danni si palesino offre un doppio vantaggio: consente di incrementare la sicurezza di chi viaggia e di programmare i lavori in modo da impattare il meno possibile sulla circolazione.