Scuola
sabato 4 Marzo, 2023
di Redazione
Non è bastato il dialogo con la consigliera Vanessa Masè (La Civica), firmataria del disegno di legge che istituisce il sistema integrato dei servizi da zero a sei anni di educazione e istruzione per l’infanzia: la Cooperazione trentina, dopo le ultime modifiche del provvedimento, arrivate in commissione nella giornata di ieri, venerdì 4 marzo, è intervenuta con un duro docmumento, paventando addirittura la possibile chiusura dei servizi per l’infanzia: il sistema non reggerebbe.
A firmarlo, la Federazione, insieme alle cooperative sociali Bellesini, Città Futura, La Coccinella, Pro.Ges. Trento, Tagesmutter del Trentino Il Sorriso che gestiscono servizi di asili nido. Il documento è arrivato alla consigliera Masè; all’interno la richiesta di «una pausa di riflessione»: «L’infanzia è un bene prezioso – affermano le cooperative – e bene ha fatto la consigliera Masè con il disegno di legge a considerare tutte le sfumature legate agli aspetti educativi 0-6: famiglie, bambini, operatori, serve a collocare il sistema integrato all’interno di una visione comune di educazione all’infanzia».
A preoccupare la Cooperazione sono gli emendamenti più recenti. «Si registra – annota la Federazione – uno spostamento del focus: da essere uno strumento per l’integrazione da zero a sei anni passa ad essere uno strumento che schiaccia il sistema zero-tre anni a favore della scuola dell’infanzia. Si annacqua nel testo emendato il carattere coraggioso della prima stesura che dava pari dignità allo zero-tre e al tre-sei nell’ottica dell’integrazione di competenze e ruoli e nell’accogliere la sfida di individuare nuove figure professionali per il servizio integrato emergente».
Nel mirino, la riscrittura integrale del punto due fa sì che il Ddl perda la sua dimensione integrativa del disegno zero-sei a vantaggio di un protagonismo rinnovato della scuola dell’infanzia e di un ridimensionamento del valore pedagogico del servizio zero-tre.
«Nel lungo periodo, a fronte della diminuzione della natalità, verrebbe minata la sostenibilità dei servizi zero – tre anni fino a determinarne la chiusura, compromettendo quindi proprio quello che è lo spirito che in origine ha mosso il disegno di legge, ovvero garantire il diritto alla cura e all’educazione sin dalla nascita».
Inoltre – concludono le cooperative – nel testo emendato non si ritrovano i caratteri di innovazione rispetto alla formazione iniziale e ai titoli di accesso come era stato formulato nel primo testo di legge: «Elementi questi indispensabili data la crisi occupazione che il settore educativo sta vivendo con l’emergenza nel reperimento di personale qualificato».
Il documento – firmato dalle cooperative sociali Bellesini, Città Futura, La Coccinella, Pro.Ges. Trento, Tagesmutter del Trentino Il Sorriso – si conclude con l’invito ad accogliere le istanze delle cooperative, impegnate da quasi trent’anni nell’offrire percorsi educativi di qualità alla primissima infanzia, e procrastinare i tempi di discussione della legge in aula.