Il report
lunedì 30 Gennaio, 2023
di Francesco Terreri
Tra il luglio del 2021 e il giugno dell’anno scorso in Trentino hanno perso la casa, il capannone o il negozio, in proprietà o in affitto, 640 famiglie e piccole imprese. In 291 casi sono arrivati a conclusione i provvedimenti per convalida di sfratto, mentre sono 349 le esecuzioni immobiliari. I numeri sono in diminuzione rispetto all’analogo periodo precedente: nei dodici mesi tra metà 2020 e metà 2021 gli sfratti erano stati 369, i pignoramenti immobiliari 417, per un totale di 786 abitazioni o altri immobili persi da inquilini e proprietari. Ma tra la fine del 2021 e la prima metà del 2022 l’economia ha ripreso a crescere, il lavoro ha visto un recupero, l’inflazione non era ancora arrivata ai livelli record della seconda metà dell’anno. Quindi lavoratori, lavoratrici, imprese familiari, artigiani, commercianti avevano più disponibilità per pagare mutui e affitti. L’aumento dei prezzi e le difficoltà a far fronte all’inflazione si sono invece aggravati nel secondo semestre.
I dati sono contenuti nella relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario tenuta ieri dal presidente reggente della Corte d’appello di Trento Luciano Spina. I numeri della giustizia civile sono complessivamente in calo. Al Tribunale di Trento, sempre tra il luglio 2021 e il giugno 2022, le nuove iscrizioni civili sono scese a 8.657 dalle 10.649 dell’anno precedente. I procedimenti definiti sono passati da 9.839 a 9.786, quelli pendenti a fine esercizio sono 5.822, rispetto agli 8.189 al 30 giugno 2021. Al Tribunale di Rovereto le nuove iscrizioni sono 3.076 rispetto alle 3.838 dell’analogo periodo precedente, mentre i procedimenti definiti sono 2.997 contro i 4.067 del 2020-2021. A fine periodo sono pendenti 1.231 procedimenti rispetto ai 1.436 al giugno 2021. Complessivamente quindi nei due circondari di Trento e Rovereto sono arrivate 11.733 nuove cause civili, ne sono state smaltite 12.783 e ne rimangono 7.053 contro le 9.625 dell’anno prima. La netta diminuzione dei procedimenti ancora aperti mostra che, nonostante le carenze di organico segnalate dalla relazione, il lavoro dei giudici e del personale degli uffici giudiziari ha portato ad un consistente smaltimento delle cause arretrate.
Tra le singole voci dei procedimenti civili, poche emergono per un incremento delle cause. In un caso i numeri sono molto piccoli ma sono raddoppiati in un anno: si tratta dei procedimenti per il mutamento di sesso, che registrano in tutto 9 conclusioni, 5 a Trento e 4 a Rovereto, rispetto alle 5 del periodo precedente, 3 a Trento e 2 a Rovereto. I nuovi procedimenti sono 7, di cui 3 a Rovereto e 4 a Trento. Erano 9 nel 2020-2021, di cui 6 nel capoluogo e 3 nella città della Quercia. Le cause pendenti sono ora 4, tre a Trento e una a Rovereto, rispetto alle 6 dell’anno prima.
Un altro degli ambiti in crescita vede numeri molto più consistenti. I procedimenti civili per protezione internazionale registrano 193 nuove cause, tutte al Tribunale di Trento, rispetto alle 173 del periodo precedente, l’11% in più. I procedimenti definiti, compresi quelli in Corte d’appello, sono 621, in cui spiccano 554 impugnazioni del diniego dello status di rifugiato o della protezione sussidiaria. Nei dodici mesi precedenti le conclusioni di procedimento erano state 502, tra le quali c’erano 428 impugnazioni. Il balzo è del 23% per tutto il contenzioso della protezione internazionale e del 29% per le impugnazioni sullo status di rifugiato.
Tornando agli immobili, presso il Tribunale di Trento i nuovi procedimenti per convalida di sfratto sono 201, a Rovereto sono 90 per un totale di 291. L’anno prima erano 317 ma va detto che nella prima parte del 2021 erano ripartite le cause dopo lo stop agli sfratti deciso dal governo Conte all’inizio della pandemia. Gli sfratti definiti sono in tutto 291 con la stessa distribuzione dei sopravvenuti: 201 a Trento e 90 a Rovereto. Nel 2020-2021 erano 369, di cui 221 nel capoluogo e 148 roveretani. I procedimenti pendenti sono 48 a Trento e 15 a Rovereto per un totale di 63, due in più dei 61 pendenti a metà 2021.
Tra gli sfratti prevalgono sempre quelli per morosità. Tra il secondo semestre 2021 e i primi sei mesi 2022 sono arrivate a Trento 123 nuove cause per mancati pagamenti dell’affitto di inquilini di abitazioni e 40 nuove cause per morosità di affittuari di immobili ad uso diverso, come negozi o laboratori artigianali. In tutto 163 casi di morosità contro 38 di sfratto per finita locazione. Tra i procedimenti definiti, 157 sono per morosità e 44 per finita locazione. A Rovereto le nuove intimazioni di sfratto per mancato pagamento dell’affitto sono 71, di cui 47 di inquilini di abitazioni e 24 di affittuari di altri immobili. I casi di sfratto per finita locazione sono 19. Si contano poi 72 procedimenti definiti di sfratto per morosità contro i 18 per finita locazione.
Sul versante delle esecuzioni immobiliari, a Trento i procedimenti sopravvenuti sono 148 rispetto ai 218 dell’anno prima, mentre quelli definiti sono 253 contro i 263 nel 2020-2021. Restano pendenti 593 pignoramenti rispetto ai 688 a metà 2021. Nel Tribunale di Rovereto le nuove esecuzioni sono 83 rispetto alle 95 precedenti, i procedimenti definiti sono 96 contro 154 l’anno prima, i pendenti sono 120 contro 132. Sia a Rovereto che a Trento, però, risultano in aumento le nuove richieste di esecuzioni mobiliari, 330 contro le 307 dell’anno precedente nella città della Quercia e 843 contro 737 nel capoluogo. A Rovereto crescono anche le istanze di fallimento, 31 rispetto alle 23 precedenti, mentre a Trento sono in calo: 57 rispetto a 91.
Tra le altre tipologie di cause civili, a Rovereto c’è un leggero aumento dei nuovi procedimenti di divorzio congiunto, da 82 a 88, ma per il resto divorzi e separazioni, consensuali o giudiziali, sono in calo: in tutto si contano 1.110 nuove cause, 798 a Trento e 312 a Rovereto, rispetto alle 1.334 dell’anno prima, e 1.234 procedimenti definiti, 943 a Trento e 291 roveretani, contro i 1.288 precedenti. Restano aperti 692 procedimenti, 484 a Trento e 208 a Rovereto.
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