cronaca
mercoledì 25 Ottobre, 2023
di Sara Alouani
Sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. È il reato che la Procura di Roma, stando a quanto viene riportato da Il Fatto Quotidiano, contesta al sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, per una vicenda che risale all’ottobre del 2020. Secondo l’accusa il critico d’arte non avrebbe pagato i debiti con l’Agenzia delle Entrate per un totale di circa 715 mila euro.
«Secondo i pm nell’ottobre del 2020 Sgarbi partecipa ad una asta, ma il sottosegretario nega» e acquista un’opera di Vittorio Zecchin, sostiene il quotidiano. Aggiudicata per 148 mila euro circa, l’opera però non sarebbe stata comprata dal sottosegretario, bensì dalla sua fidanzata. Il punto è che secondo la Procura di Roma il reale acquirente era Sgarbi. «Per questo i magistrati gli contestano la sottrazione fraudolenta al pagamento – si legge sul Fatto- delle imposte come previsto dall’articolo 11 della legge 74 del 2000, che punisce chiunque, al fine di sottrarsi al pagamento di imposte sui redditi o sul valore aggiunto ovvero di interessi o sanzioni amministrative relativi a dette imposte…aliena simulatamente o compie altri atti fraudolenti sui propri o su altrui beni idonei a rendere in tutto o in parte inefficace la procedura di riscossione coattiva».
In una lunga nota il sottosegretario Sgarbi si difende ed accusa il quotidiano di riportare «integralmente le ricostruzioni diffamatorie e calunniose di una lettera anonima inviata a istituzioni e giornali».
Il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano si dice «Indignato» in merito all’ennesimo scandalo che accende i riflettori sul sottosegretario Vittorio Sgarbi, e ne prende le distanze.
Nel frattempo l’Antitrust avrebbe ricevuto la documentazione inviata dagli uffici del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, in merito alla vicenda che vede coinvolto Sgarbi. L’Autorità ha iniziato l’esame dell’intera documentazione ricevuta.