l'incendio

giovedì 31 Agosto, 2023

Si buca l’altoforno: fiamme alla Vetri Speciali a Trento Nord

di

Fuoriuscite 200 tonnellate di materiale a 1600 gradi. Intossicati alcuni operai

Mancavano dieci minuti alle 21, ieri sera, quando una colonna di denso fumo grigiastro ha iniziato a levarsi dal tetto dello stabilimento della Vetri Speciali, in via Linz, zona industriale di Spini di Gardolo. L’allarme raggiunge subito, via 112, il comando provinciale dei vigili del fuoco di via Secondo da Trento: incendio industriale. Mobilitati i corpi dei volontari tutta Trento, a cominciare da quelli più vicini: Gardolo, Cognola. Il timore: si è incendiato il forno. Chi è addestrato nel combattere il fuoco sa che è uno dei massimi pericoli, fondamentale arrivare presto. Massimo allarme e tanta paura ieri sera nella ditta specializzata in produzione di bottiglie. La buona notizia: nel giro di pochi minuti si è riuscito ad appurare che gli operai al lavoro in quel momento erano tutti sani e salvi. Sul posto sono arrivate anche due ambulanze: in un primo momento si temeva un ustionato, ipotesi esclusa in fretta. Sono rimaste per assicurarsi che non ci fossero intossicati: in un paio di casi si sono resi necessari degli accertamenti alla presenza di medici. Si trattava di dipendenti esposti per diversi minuti al fumo acre che si è sparso all’interno dell’azienda. Fumo che poi è uscito, formando una colonna visibile a chilometri di distanza.
Un fiume incandescente
Erano una ventina le persone presenti quando è scoppiato l’allarme. Gli operai del turno pomeridiano, che inizia alle 14 per poi concludersi alle 22. Stavano per scattare quando ha cominciato a fuoriuscire dall’altoforno, l’unico presente nell’impianto, del vetro liquido. Come se da qualche parte nella barriera costituita dal materiale refrattario si fosse aperto un buco. Il vetro liquido è finito sulla suola, come si chiama in gergo tecnico la base del forno, anch’esso realizzato in materiale resistente alle alte temperature. Gli operai sono stati i primi a intervenire, seguendo il protocollo di sicurezza. Nella speranza di fermare tutto. Ma il vetro liquido non dava segni di fermarsi. Alla fine la quantità di vetro liquido fuoriuscito risulterà colossale: duecento tonnellate.
«Fatto tutto il possibile»
Dopo l’intervento dei vigili del fuoco gli operai sono stati evacuati dalla struttura. «Ero presente quando il vetro liquido ha cominciato a uscire – racconta uno di loro – abbiamo cercato di evitare che l’area prendesse fuoco. Come prima cosa abbiamo coperto le tubature del metano. In un primo momento c’è stata la speranza di riuscire a tamponare il tutto, evitando perfino di chiamare i pompieri. Insomma, abbiamo fatto tutto il possibile seguendo le procedure. Non c’è stata nessuna esplosione: in quel caso staremmo parlando di un’altra cosa». Alla fine, però le fiamme hanno invaso parte della pianta. «Con materiale a quelle temperature – raccontano sempre i testimoni – è inevitabile che qualcosa prenda fuoco e che si crei del fumo. Per fortuna nessuno di noi si è fatto male. Certo, un mal di gola fastidioso è inevitabile». A quel punto il testimone è passato alle decine dei vigili del fuoco presenti. La situazione è stata messa sotto controllo nel giro di un’ora. Il fumo sopra Spini si è estinto. Ma il lavoro era appena iniziato. I pompieri sono rimasti in zona tutta notte per le operazioni di bonifica e di controllo di eventuali focolai. Nella giornata di oggi sarà il turno delle verifiche ambientali. E poi si faranno altri tipi di conti, quelli economici. Ieri sera il pessimismo era palpabile: «Forse il forno è andato — il commento di alcuni operai — chissà quando torneremo a lavorare».