Il caso
mercoledì 10 Aprile, 2024
di Ottilia Morandelli
Adescava minorenni sui social minacciando di diffondere il loro materiale intimo, condannato un giovane di 25 anni. Italiano, originario di Bolzano, lo studente è stato dichiarato colpevole dal Tribunale di Trento con una pena di un anno, 11 mesi e 24 giorni di reclusione. I capi di accusa che pendevano sul bolzanino sono estorsione, adescamento di minorenni e tentata violenza sessuale. Il processo si è svolto ieri con rito abbreviato e si è chiuso con un patteggiamento del ragazzo, assistito dall’avvocato Alessandro Osler. Un semplice studente, che non pensava di essere scoperto, colpevole di reati gravissimi. La pena di quasi due anni di reclusione è stata sostituita con 1428 ore di lavori di pubblica utilità. I lavori verranno eseguiti presso un ente assistenziale e sostituiranno la pena di reclusione. Il procedimento è cominciato nel luglio dello scorso anno a seguito di una denuncia di una ragazza di Napoli, conosciuta via social. Da quel momento il ragazzo era agli arresti domiciliari. La minorenne napoletana, spaventata dalle continue minacce del bolzanino ha deciso di chiedere aiuto alla famiglia, che l’ha incitata a sporgere denuncia. Da quel momento si è scoperta una fitta rete di traffico di materiale pornografico, ai danni sia di minori che di ragazze maggiorenni. Oltre alla ragazza che ha sporto denuncia ci sono infatti altre 7 vittime, giovani donne provenienti da tutta Italia e anche dalla nostra Provincia. Delle altre vittime non si conosce nulla, non hanno sporto alcuna denuncia e non hanno collaborato alle indagini. Ci sono dei dubbi anche sulla loro effettiva esistenza, perché sul sito utilizzato per adescarle utilizzavano un nome di fantasia. Il reato si è svolto da casa, attraverso il computer personale del ragazzo grazie al quale contattava le minori e le minacciava di condividere i loro contenuti personali, venduti sulla piattaforma Onlyfans, su altri canali social, diffondendoli liberamente. Dopo la denuncia della minorenne napoletana era stata predisposta la confisca del portatile del bolzanino. Il ragazzo è stato dunque condannato con 8 capi di imputazione. Il giovane è stato accusato di aver richiesto materiale pedopornografico avvalendosi di minacce e intimidazioni. Lo studente è stato inoltre accusato di estorsione, ha infatti minacciato la minorenne paventando il rischio di diffondere un suo video personale con lo scopo di ottenere ulteriori video. Il giovane è stato accusato anche di tentata violenza sessuale. La violenza sessuale è rimasta però nel campo del tentativo e non è diventata reato più grave, perché in tutti i casi in cui ci sono state queste richieste le ragazze non hanno avuto un riscontro effettivo delle minacce. Delle 8 vittime solo una ha denunciato, da lì è partita l’indagine che ha portato a scoprire un giro di messaggi e intimidazioni. Il ragazzo non ha avuto alcun contatto diretto con le giovani che ha importunato, questo ha permesso pertanto di avere una sentenza favorevole. Il bolzanino è riuscito ad ottenere delle attenuanti. Si è dimostrato anche disponibile nel corso delle indagini, confessando subito i suoi crimini e decidendo autonomamente di frequentare uno psicologo. Ha inoltre risarcito il danno facendo una donazione a degli enti che si occupano di violenza di genere, ottenendo in questo modo ulteriori attenuanti e l’accorciamento della pena decidendo di essere giudicato con rito abbreviato, che prevede il giudizio sulla base degli atti. Il comportamento collaborativo e pentito del ragazzo ha agevolato la sentenza. L’avvocato Osler spiega che il suo assistito non comprende le motivazioni delle sue azioni, è pentito e addolorato per il danno creato e ritiene necessario per la sua salute mentale indagare la cause di tale comportamento inappropriato.