Monte Bondone
sabato 30 Settembre, 2023
di Redazione
Lavorava regolarmente in un cantiere edile di Sardagna, ma non era chi diceva di essere, tanto meno la persona che dichiarava con i documenti falsi che aveva presentato al datore di lavoro. A finire nei guai è stato un operaio tunisino di 23 anni che lavorava nel cantiere dove venerdì 29 settembre i carabinieri della stazione di Vaneze Monte Bondone sono entrati per un controllo. Durante gli accertamenti, i carabinieri hanno identificato i quattro operai edili che stavano lavorando, tutti regolarmente assunti. Uno dei quattro ha insospettito i militari, perché mostrava un atteggiamento schivo, tendente quasi ad allontanarsi. Non aveva documenti con sé il ventitreenne e da un controllo in banca dati con le generalità che aveva comunicato verbalmente, non risultava alcunché sul suo conto. Chiesti i documenti in copia al datore di lavoro, a cui aveva dovuto certamente consegnarli per regolarizzare l’assunzione e visto che l’uomo sembrava innervosirsi sempre di più, i militari hanno ritenuto opportuno approfondire il controllo con l’ufficio stranieri della Questura di Trento, dove hanno scoperto che quel numero di permesso di soggiorno, tra l’altro già scaduto, era stato attribuito a un cittadino nigeriano e non tunisino, con differenti generalità rispetto a quelle ricevute verbalmente dallo stesso. Attraverso il fotosegnalemtno l’uomo è stato identificato ed è emerso che era irregolare sul territorio italiano e gli era stata negata la richiesta di protezione internazionale avanzata alla questura di Messina. L’uomo è stato denunciato a piede libero all’Autorità giudiziaria per falsa attestazione sulla propria identità personale e possesso e uso di documenti falsi. Nei suoi confronti sono state aperte anche le pratiche per l’espulsione.
L'inchiesta
di Tommaso Di Giannantonio
L'incidente a San Martino di Castrozza, il padovano di 7 anni è ancora ricoverato all’ospedale Santa Chiara di Trento. Il piccolo era sul mezzo in uso alla Polizia insieme all’amico del papà