Tennis
domenica 23 Febbraio, 2025
di Redazione
Jannik Sinner, sfruttando lo stop forzato, è tornato a Sesto Pusteria per alcuni giorni di relax sulla neve.
Un turista croato ha pubblicato infatti su Instagram una foto che lo ritrae con il numero uno del tennis, con il commento «Oggi ho una compagnia speciale per sciare».
Come riporta il portale news Sportnews.bz, il 23enne altoatesino questa mattina (23 febbraio) ha fatto qualche pista nel centro sciistico Tre Cime, che si trova letteralmente davanti al portone di casa dei Sinner.
Nei giorni scorsi i compaesani avevano affisso un grande striscione sulla Casa delle Montagne, per esprime la solidarietà di Sesto a Jannik Sinner. «Sexten is always Proud of You» è il messaggio a testimonianza.
Il campione azzurro ha infatti accettato di raggiungere un accordo con la WADA su suggerimento dei propri avvocati, evitando così di sostenere un processo al TAS (Tribunale arbitrale dello sport), dopo il ricorso presentato dall’Agenzia Mondiale Antidoping. L’altoatesino è costretto quindi a uno stop: dovrà scontare una squalifica di tre mesi, quindi non potrà disputare incontri agonistici fino al prossimo 4 maggio. Scenderà in campo per gli Internazionali d’Italia, in programma il 7 maggio sulla terra rossa del Foro Italico a Roma.
Ma intanto James Singer, uno dei legali del fuoriclasse altoatesino, ha raccontato alcuni retroscena dell’accordo raggiunto da Jannik Sinner con la WADA. L’avvocato si è soffermato su una serie di dettagli in un’intervista concessa a BBC Sport: «È successo tutto in modo incredibilmente rapido, l’accordo con la WADA è stato trovato nel giro di un paio di giorni. Convincere Jannik invece è stato complicato» ha detto il legale. Che ha spiegato come l’altoatesino avrebbe voluto ribadire la propria innocenza, tra l’altro già sentenziata da un tribunale indipendente. «Quando ho detto a Jannik che avremmo dovuto accontentarci di tre mesi, lui mi ha risposto: “Perché dovremmo accettare se il primo tribunale indipendente non mi ha dato alcuna sospensione, perché dovrei accettare tre mesi adesso?”» ha riferito l’avvocato. Che ha illustrato le proprie ragioni al campione azzurro: «Il mio consiglio è stato: «Non si sa mai cosa succederà in un’udienza. Sappiamo che la Wada sta spingendo per un anno, se non accettiamo la loro offerta andranno in tribunale chiedendo un anno e chissà cosa potrebbero fare i tre giudici. Quindi la possibilità di tre mesi, secondo me, era una buona possibilità».
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