Tennis
mercoledì 21 Agosto, 2024
di Francesco Barana
Forse la vittoria più… “umana”. Jannik Sinner, domenica notte trionfante a Cincinnati dopo aver sconfitto Francis Tiafoe in finale, questa volta è uscito dalla dimensione (decisamente stereotipata in verità) del campione freddo e dai sentimenti inviolabili. Il Rosso altoatesino, fresco 23enne, che in Ohio si è portato a casa il suo secondo Master 1000 stagionale dopo Miami (è il solo nel 2024 ad essersi aggiudicato due 1000) ha vinto il torneo soffrendo, gestendo il dolore (all’anca), risorgendo dalla ceneri e dalla incertezze, mostrate soprattutto nei quarti con Rublev (rimonta) e, a tratti, nell’equilibratissima semifinale con Zverev. Lo ha ammesso lui stesso ieri, quasi sollevato: «È stata una settimana difficile e dura, sono contento. La cosa di cui sono più orgoglioso è di come ho gestito le situazioni in campo per tutta la settimana, non solo in finale. In questi giorni ho avuto alti e bassi, in ogni match ho avuto dei problemi e sono contento di averli superati».
Ed è notizia di ieri, riportata dai profili social del giocatore, che Sinner è stato ritenuto innocente da un tribunale indipendente dopo che ad aprile era risultato positivo ai metaboliti del Clostebol, sostanza bandita dai regolamenti anti-doping, ma che Sinner non ha mai assunto. Gli erano state trovate delle tracce (meno di un miliardesimo di grammo) a causa di un trattamento ricevuto dal suo fisioterapista, che dapprima aveva utilizzato per sé una pomata (senza sapere che conteneva Clostebol) per curarsi una ferita al dito e poi ha contaminato Sinner nel trattamento fisioterapico. Al numero 1 del mondo saranno tolti i 400 punti di Indian Wells – la vittoria di Cincinnati però rafforza comunque il suo primato nel ranking su Djokovic e Alcaraz – ma lunedì sarà regolarmente al via dell’Us Open (domani il sorteggio): «Spero di recuperare ed essere pronto. E di mostrare un buon tennis anche a New York, però ogni torneo è diverso, là è uno Slam e la pressione è diversa, giocheremo sui cinque set e la superficie rapida un po’ cambia. Ma ho sensazioni positive, adesso sono molto felice». Uno stato d’animo profondo, sedimentato da settimane di sofferenza, fisica ed emotiva, vedi le critiche per il forfait ai Giochi di Parigi e la delusione di Montreal (eliminato al terzo turno), dove era campione uscente: «Sono stato malato, ho saltato le Olimpiadi, poi ho avuto una settimana complicata in Canada, eppure sono venuto qui a Cincinnati il più fiducioso possibile, sapendo di non poter far miracoli, ma cercando di giocare una partita alla volta, vedendo come reagiva il mio corpo. Con Zverev ho giocato una semifinale durissima, più di tre ore e così con Tiafoe non sapevo bene cosa aspettarmi. Per la testa oggi (ieri ndr) mi passavano molti pensieri, ma il mio corpo ha reagito bene».
A Cincinnati Sinner ha messo in bacheca il quinto trofeo stagionale dopo lo Slam dell’Australia Open, il 500 di Rotterdam, il 1000 di Miami e il 500 di Halle, e il 15° in carriera (uno Slam, tre Master 1000, cinque Atp 500 e sei Atp 250), a cui va aggiunta la Coppa Davis 2023. Sinner ha vinto su tutte le superfici (cemento, terra ed erba) e nel 2024, nonostante il dolore all’anca che lo tormenta da aprile, ha un ruolino di marcia di 46 partite vinte su 51 disputate. Questo va ricordato soprattutto a coloro che gli hanno montato la canea social dopo il no a Parigi («ho rinunciato alle Olimpiadi con la morte nel cuore, erano tra i miei obiettivi stagionali, ma non mi alzavo dal letto in quei giorni») e a qualche fenomeno da web che due settimane fa è riuscito perfino a irridere il più grande tennista italiano dai tempi di Pietrangeli per la prematura eliminazione a Montreal. Ma va sottolineato anche a chi tra gli addetti ai lavori mette in discussione il suo essere numero 1 del mondo, per esempio Mats Wilander («Alcaraz è il vero numero 1»). Alcaraz però eliminato al secondo turno a Cincinnati, a conferma che anche i fenomeni (tra cui Sinner) possono perdere; e Sinner ha vinto in Ohio eliminando il 4 e il 6 del ranking, Zverev e Rublev.
All’Us Open rientrerà anche Djokovic, fresco campione olimpico. Essendo 2 del mondo è certo che non s’incrocerà nel tabellone con Sinner, se non in finale, mentre Alcaraz da numero 3 sarà nella parte alta del tabellone con Sinner, ma fuori dagli incroci fino alla semifinale.
L'inchiesta
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