Politica
giovedì 9 Marzo, 2023
di Donatello Baldo
Non è stato facile per la minoranza in Consiglio provinciale «strappare» alla giunta provinciale impegni precisi sull’area ex Sloi che sarà attraversata a breve dalla circonvallazione ferroviaria: sull’inquinamento, sull’uso dei finanziamenti statali per i carotaggi, sulla competenza in tema di controllo ambientale. Per com’era iniziata ieri la giornata, l’amministrazione sembrava disponibile solo a dichiarazioni di principio, senza nulla che potesse essere cogente. In vece del presidente Fugatti, che non c’era, come gran parte degli assessori — e anche questo è stato motivo di polemica da parte dell’opposizione — ha parlato il vicepresidente Mario Tonina, titolare anche dell’Ambiente. «Sul Sito di interesse nazionale (Sin) sono previsti 12 milioni di euro di provenienza statale per la bonifica delle rogge fino a via Fontana, altri 32,5 milioni sono stati collocati sul bilancio di Adep (Agenzia per la depurazione). Il bypass, che non interessa il sito Sin ma le aree limitrofe — ha specificato — è opera statale in carico a Rfi con fondi Pnrr». Ulteriori somme a disposizione, come quelle ottenute sul bilancio statale grazie a un emendamento alla legge di Bilancio a firma delle deputate Sara Ferrari (Pd) e Vanessa Cattoi (Lega) «potranno sicuramente essere attribuite transitando sul bilancio provinciale». Ma ad oggi non ci sono, e qui il primo impegno di Tonina: «Se necessario potremmo eventualmente anticiparle, non è un problema». Le minoranze chiedevano però alla Provincia come intendesse usare quelle risorse, cosa a cui l’assessore ha demandato ad altre istituzioni, come l’Osservatorio di cui fa parte anche l’amministrazione comunale del capoluogo. Troppo poco per le minoranza, che hanno incalzato la giunta affinché qualche risoluzione fosse accolta. E alla fine ne sono passate due, una di maggioranza di Giorgio Leonardi (Forza Italia) e una di Paolo Zanella (Futura).
Il dibattito
Ma l’atteggiamento della giunta è stato subito censurato dal grillino Alex Marini: «Ha fatto delle osservazioni generali, ma alla giunta abbiamo chiesto come si voglia coinvolgere Appa, e nemmeno su questo sono state date delle risposte».
Altro intervento indignato, quello di Lucia Coppola di Europa Verde: «Si parla di un’area a poche centinaia di metri da piazza Duomo e la città è preoccupata di quello che può succedere all’ex Sloi. Provincia e Comune — ha affermato — dovrebbero fare di più, dovrebbero arrabbiarsi e richiedere con estrema forza che le cose vengano fatte nel modo migliore possibile, con sondaggi seri».
E anche Alessio Manica del Pd ha incalzato la giunta: «Si sbilanci, entri in partita, pretenda da Rfi il massimo possibile delle analisi».
Onda, con Filippo Degasperi, parla addirittura di «cittadini raggirati»: «Non sono ancora riuscito a capire le iniziative che la giunta vuole intraprendere per garantire sicurezza ai cittadini».
Paolo Zanella (Futura) ha invece chiesto alla Provincia «di non scaricare tutto il peso sulle spalle del Comune»: «Sulla circonvallazione il ruolo della Provincia è stato marginale, senza occuparsi dei problemi concreti, mentre il ruolo delle istituzioni è quello di chiedere garanzie e fare in modo che le cose siano fatte come vanno fatte».
Mentre l’ex governatore ha chiesto alla giunta di dedicare al bypass una struttura provinciale straordinaria: «Non si può gestire la cosa con una struttura ordinaria dell’Appa, deve essere straordinaria».
Interventi della minoranza, perché la maggioranza ha preferito non intervenire. Se non Katia Rossato, di Fratelli d’Italia, che però ha posto alcuni distinguo: «La contrarietà di Fratelli d’Italia non è contro il progetto di interramento della ferrovia, ma contro quello a sinistra Adige. Ed è molto importante che l’ente pubblico riesca a dare delle garanzie ai cittadini preoccupati sugli effetti sulla salute di un intervento che nella sua progettazione ha visto grandi carenze dal punto di vista dell’analisi ambientale delle zone oggetto dei lavori».
Le risoluzioni
Quella di Marini sulla partecipazione dei cittadini è stata respinta, accolta invece quella di Giorgio Leonardi (Forza Italia) per l’utilizzo dei due milioni di euro resi disponibili sul bilancio statale per i sondaggi del terreno interessato dal tracciato ferroviario con la supervisione di Appa è invece stata approvata all’unanimità. Respinta quindi la risoluzione di Lucia Coppola che chiedeva di non abbattere gli edifici prima di sapere se i lavori avranno compimento. E accolta all’unanimità la risoluzione Zanella, che è riuscito a strappare alla giunta l’impegno «a garantire massima trasparenza nei confronti della cittadinanza anche grazie al neo nato Osservatorio» e a definire «d’intesa con Rfi e sulla base delle valutazioni tecniche di Appa, le modalità di effettuazione dei rilievi sotto il sedime ferroviario con una frequenza tale da individuare lungo il percorso lineare possibile zone occasionali di inquinamento provenienti dal Sin di Trento nord». Infine, l’impegno è ad effettuare «un’approfondita ricognizione delle esigenze del personale dell’Appa per assicurare le figure professionali tecniche necessarie all’espletamento delle funzioni di vigilanza e controllo ad essa assegnato».
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