Droga
lunedì 14 Agosto, 2023
di Redazione
Scoperta un’altra strategia di spaccio tra le province di Verona e Trento, grazie alla segnalazione di un capotreno che ha notato come incontri «insoliti» si verificassero in stazione a Mori tra persone che attendevano sul marciapiede e altre che prendevano sempre il treno dalla stazione di Verona Porta Nuova e diretto oltre confine, in Trentino appunto. Dalla segnalazione del capotreno del regionale sul quale viaggiavano le persone attualmente indagate, è nata una complessa e articolata attività di indagine, svolta dalla squadra investigativa del Compartimento Polizia Ferroviaria di Verona e durata quattro mesi (da marzo). I risultati dell’indagine hanno permesso alla procura della Repubblica presso il Tribunale di Rovereto di iscrivere tutti gli autori nel registro delle persone indagate, chiedendo e ottenendo dal Giudice per le indagini preliminari l’emissione di un provvedimento restrittivo della libertà consistente nel divieto, per sei di loro, di accedere alla provincia di Trento senza l’autorizzazione del Giudice. Gli agenti della polfer di Verona hanno provveduto venerdì scorso, durante l’esecuzione di alcune perquisizioni personali e domiciliari delegate, a notificare un avviso di garanzia nei confronti di 7 persone straniere, di origine nigeriana ma residenti in provincia di Verona, indagate in stato libero per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Per 6 di loro è scattata anche la misura cautelare del divieto di dimora nella provincia di Trento. L’operazione di Polizia Giudiziaria, disposta e coordinata dalla Procura roveretana, è scattata all’alba e ha visto impegnati una trentina di uomini e donne della Polizia Ferroviaria veronese coadiuvati da tre unità cinofile della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza e della Polizia Locale di Verona nella contemporanea esecuzione di alcune perquisizioni domiciliari a Verona ed in provincia. Durante le attività sono stati trovati alcuni grammi di marjiuana ed eroina, oltre a circa 400 euro, ritenuti provento di spaccio, oltre a vario materiale utilizzato per il confezionamento delle dosi tra cui 150 grammi di sostanza “da taglio”, il tutto sottoposto a sequestro come fonte di prova dell’attività delittuosa posta in essere dal sodalizio criminoso verso le piazze trentine dello spaccio.